Si pronuncia la parola vergogna e subito arrivano alla mente idee negative. Si pensa alla vergogna di chi ha commesso un errore, anche molto grave, e viaggerà a lungo accompagnato da un pesante senso di colpa. Eppure, questa emozione, non è sempre negativa.
Perché può essere una bussola che ci dà una direzione: se si prova vergogna per un’azione compiuta, per esempio per aver tradito la fiducia di un amico o deluso le aspettative di chi si ama, vuol dire che questo comportamento è andato contro la propria morale, ha infranto quelle regole profonde che fanno parte di sè. E questo dolore farà da monito per evitare di commettere ancora uno sbaglio simile. Insomma, la vergogna assomiglia a una specie di fitta, che risveglia la propria etica e aiuta ad agire meglio. Un tempo, poi, c’era la vergogna che sentiva chi era additato perchè diverso, per il colore della pelle, per i suoi ideali o per la sua storia.