Lo stress da lavoro, spesso lo immaginiamo semplicemente come un fattore di rischio che colpisce chi è sottoposto ad un carico eccessivo di fatica fisica, ad esempio quella correlata a mestieri che portano a stare in piedi o a sollevare carichi tutto il giorno. In realtà tutti possono soffrire di stress da lavoro, dagli insegnanti agli impiegati, dai muratori ai manager. Un disagio psicofisico che si esprime in molti modi diversi e con sintomi che variano da caso a caso, ne abbiamo parlato spesso raccogliendo il parere degli esperti su come imparare a riconoscere le diverse categorie di distress e come reagire.
Soffre di stress chi è costretto a lavorare troppe ore al giorno senza una giusta retribuzione, chi occupa un ruolo inferiore alle sue reali potenzialità, chi lavora in ambienti ostili ed è sempre sotto pressione, chi viene valutato superficialmente e non si sente abbastanza stimolato e valorizzato, chi è costretto ad ultimare lavori impegnativi in pochi giorni, lavorando incessantemente, chi non vede riconosciuto, ad un progredire dell’azienda, un giusto premio di produttività.
Tante sono le facce ed i fattori di rischio dello stress che colpisce in ambito lavorativo. Un problema sempre più sentito e che certamente riguarda direttamente e molto da vicino le stesse aziende, anche quelle che malgrado le norme parlino chiaro lo ignorano spudoratamente, aziende che devono fare i conti con una scarsa produttività che deriva da dipendenti stressati, giorni di malattia in più, scarso attaccamento alla compagnia per non dire insofferenza ed ostilità. Il peggior nemico, a conti fatti, non è lo stress da lavoro quanto piuttosto l’indifferenza che c’è verso questo problema, spesso sottovalutato malgrado sia stato dimostrato che è un rischio enorme non solo per la salute dei dipendenti ma anche per la produttività e la crescita di un’azienda. Arginarlo porterebbe benefici a lungo termine per tutti.
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