Spesso la nostra percezione è che le biografie siano esercizi sterili, “manieristici”: aridi resoconti, quasi notarili, che tutto prendono in considerazione ma non ciò che ci dà la misura di un uomo. Di questa mancanza (un pò colpevole), ne era consapevole Alberto Savinio che “disegnò” una serie di deliziose biografie come delle operette, riuscendo a dare vita ad un’opera particolarissima e assolutamente piacevole. Narrate, uomini, la vostra storia, edita da Bompiani nel ’42 (ora è di Adelphi), ebbe un’immediato successo.
Vi sono narrate con delicate pennellate, tredici vite, la più particolare è di sicuro quella di Paracelso. Il celebre alchimista è rinchiuso in un quadro che lo ritrae e che è finito in una stanza in un albergo di Salisburgo e ‘prodigiosamente’ esce da lì, quando in quella stanza si presenta Pina Poma bellissima ma ignorante.
E ancora…: c’è la vicenda del pittore Arnold Boecklin, che abita a Roma e resta affascinato, invaghendosene, di una quattordicenne affacciata alla finestra, e c’è inoltre la vita bizzarra e avventurosa del veggente Nostradamus, che durante il sui viaggio nella Provenza devastata dalla peste, da vero ‘paragnosta’, guarirà tra lo stupore di tutti, i molti malati che troverà sul suo cammino.
Per tratteggiare l’autore di Pinocchio, Savinio si spinge naturalmente fino a Collodi, dove c’è la casa natale di Carlo Lorenzini. Carlino, si racconta che bevesse e che alla morte della madre, non resse il colpo, continuando dolorosamente in questo vizio che lo logorò. Finì la sua vita a Firenze, in casa di suo fratello Paolo.
Lo portarono di sopra, stecchito come un burattino.
La realtà ce la svela in modo delicato Salvino, questa era la storia utile e ad “uso e consumo” della sua famiglia e di chi credeva prestuosamente di conoscerlo. Il vero Lorenzini era diventato grande, immenso in via Cerratani…e iniziato da lì il cammino nell’immortalità.
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