Gli individui che soffrono di anoressia nervosa percepiscono i loro corpi come più grandi rispetto a come realmente sono e questa distorsione dell’immagine corporea influenza l’esecuzione dei movimenti. E’ quanto emerge da una ricerca che ha avuto come principale autore Anouk Keizer dell’Università di Utrecht nei Paesi Bassi e pubblicata il 29 maggio sulla rivista ad accesso libero PLoS ONE.
Gli studi effettuati in precedenza sull’anoressia nervosa hanno in gran parte concentrato la loro attenzione sulla percezione dell’immagine corporea dei pazienti. In questo studio i ricercatori hanno osservato come questo disturbo possa estendersi alle rappresentazioni inconsce del corpo, chiedendo ai partecipanti, tra cui un gruppo con diagnosi di anoressia, di camminare attraverso una porta al fine di osservare quando avrebbero iniziato a girare le spalle per infilarsi e attraversarla.
Mentre i partecipanti senza diagnosi di anoressia hanno iniziato a girarsi quando la porta era di circa il 25% più ampia rispetto alle spalle, le partecipanti anoressiche hanno cominciato a farlo anche quando l’apertura è stata del 40% più ampia. Sulla scorta di queste evidenze gli autori credono che la rappresentazione distorta delle dimensioni del corpo nelle pazienti anoressiche sia più diffusa di quanto si possa pensare, e riguarda sia le azioni consce che quelle inconsce. Nell’articolo si legge:
“Sembra che per i pazienti con anoressia nervosa, sperimentare il proprio corpo come grasso va oltre il pensiero a percepire se stessi in modo tale e si riflette anche nel modo in cui si muovono nel mondo circostante mondo.”
La psicologa Anouk Keizer aggiunge:
“Questo è il motivo per cui riteniamo che gli attuali interventi terapeutici non dovrebbero concentrarsi solo su come cambiare il modo in cui i pazienti pensano il loro corpo e il modo in cui guardare a esso, ma anche indirizzare il corpo in azione, in altre parole il trattamento deve mirare a migliorare l’esperienza rispetto alle dimensioni del corpo nel suo complesso. “
Nella quinta edizione del DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorder), pubblicata il 18 maggio, la diagnosi di anoressia nervosa è stata modificata con la rimozione dei criteri per l’amenorrea. Questo particolare criterio non è considerato un marcatore specifico per la malattia ed è possibile ottenere la diagnosi di anoressia pur avendo un normale ciclo mestruale.
Foto Credits | Helga Weber on Flickr
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