Ci sono esami che diventano un incubo. A soffrirne sono soprattutto gli studenti universitari nelle vicinanze di una prova importante, magari i primissimi esami o quelli vicini alla laurea. Per loro, irritabilità, vuoti di memoria, preoccupazioni ossessive e sintomi psicosomatici. Fino ad arrivare, in sede di collquio, a panico con tanto di scena muta davanti ai professori.
L’ansia da esame, in fondo, è un tipo particolare di ansia da prestazione, un sentimento d’apprensione che arriva in tutte le situazioni in cui ci sappiamo di dover essere valutati e in cui il giudizio degli altri, in qualche modo, ci influenzerà.
Come gestire dunque l’ansia da esame nei giorni precedenti la prova?
- Ridimensionare l’importanza dell’esame: la prova a cui ci si sottopone tiene conto esclusivamente della preparazione sulla materia, non della nostra intelligenza. Inoltre, un esame andato male è un esperienza che capita alla maggioranza degli studenti e che, in molti casi, serve a farci comprendere passaggi sottovalutati in un primo momento che occorre invece approfondire.
- Pensare positivo: sì alle affermazioni “posso farcela” e alle frasi incoraggianti come “ci riuscirò”. No ai brutti pensieri. Mai pronunciare “se non passo l’esame è la fine”. Gli insuccessi fanno parte della vita di ognuno.
- Trovare una valvola di sfogo per l’ansia: staccare la spina e non pensare, in certi momenti, all’avvicinarsi dell’esame può giovare alla persona. Sì alle uscite con gli amici, alla palestra, agli sport e alle pause relax e rigeneranti.
- Dare il massimo: un’ottima preparazione è certamente la base per superare un esame. E’ necessario, dunque, organizzare lo studio per tempo e non arrivare l’ultimo giorno con l’acqua alla gola. Mai cimentarsi, poi, nel ripasso dell’ultimo minuto.
- Studiare in gruppo: ci sono esami in cui confrontarsi con gli altri, aiutare e farsi aiutare, agevola nella preparazione e permette di allontanare stress e tensione.
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