Gli italiani alle prese con l’ansia da straniero. Secondo un recente sondaggio condotto dall’Eurodap, l’Associazione europea disturbi da attacchi di panico, il flusso di immigrati proveniente dal Nord Africa, scatenato dalla primavera democratica del Mediterraneo, spaventa la popolazione che, a dire il vero, viene anche abbastanza sobillata da quel terrorismo dell’altro inculcato e su cui fanno leva alcuni partiti politici, al fine di raccogliere consensi dall’emarginazione piuttosto che da una più ragionevole integrazione che punti al multiculturalismo.
E, come volevasi dimostrare, benché chi sbarca non sembra affatto animato da cattive intenzioni se non quelle di un futuro migliore (per la maggior parte è così), secondo il sondaggio, la preoccupazione maggiore è proprio che aumenti la criminalità nel nostro Paese. Una paura che a dire il vero fa anche un po’ sorridere dal momento che di criminalità ne abbiamo già made in Italy, della peggior specie, quella che si (tra)veste bene, e ci conviviamo dalla notte dei tempi purtroppo.
850 persone, di età compresa tra i 18 ed i 75 anni, hanno risposto finora al sondaggio. Come spiega Paola Vinciguerra, psicoterapeuta presidente dell’Eurodap
La paura non fa distinzione di sesso e di età. Tra le persone che hanno fino ad ora partecipato al sondaggio, il 90% ha dichiarato di essere molto preoccupato per l’attuale situazione politica africana e per le fughe in massa da quei Paesi verso l’Italia.
La sensazione di pericolo e di minaccia, vissuta come un’invasione, una porta di casa sempre aperta al malintenzionato, fa ovviamente vivere male, generando tensione ed ansia.
gli italiani in questi giorni sono sopraffatti dall’ansia da straniero. Gli immigrati sono percepiti come invasori, come portatori di criminalità.
Gli italiani non si sentono abbastanza protetti, salvaguardati nella loro sicurezza e nel loro futuro:
Ci troviamo ad affrontare una vera e propria invasione di persone che arrivano in Italia senza nulla, in cerca di fortuna, di protezione, di libertà e sicurezza. Un processo così veloce ed invasivo comporta un cambiamento al quale ci si adatta con difficoltà. Il pericolo è che si creino rigetti, diffidenze che renderanno problematiche le integrazioni generando conflitti. Dobbiamo abbassare i nostri livelli di paura ed ansia. Solo così si potrà affrontare questa problematica situazione.
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