I disturbi di personalità evitante e dipendente, caratterizzati tra l’altro da tratti ansiosi, potrebbero essere determinati principalmente da fattori genetici, secondo uno studio del Norwegian Institute of Public Health. Le persone con questi disturbi condividono un comune tratto di ansia che, tuttavia, è legato ad un atteggiamento diverso nei confronti delle relazioni con l’altro.
Nelle persone con disturbo di personalità evitante è la compagnia degli altri a generare ansia e perciò preferiscono evitare le relazioni con i compagni, quelle con disturbo di personalità dipendente, per contro, sono ansiose quando devono prendere decisioni e perciò si sentono più sicuri se ottengono la compagnia ed il sostegno degli altri, manifestando un comportamento sottomesso e adesivo.
Al fine di misurare i tratti di personalità ai partecipanti, più di 8.000 gemelli, monozigoti e dizigoti, è stato somministrato un apposito questionario. Qualche anno più tardi 2794 di questi gemelli hanno partecipato ad una intervista finalizzata ad ottenere una nuova valutazione sulla presenza dei disturbi. Attraverso questo studio è stato possibile osservare come i due terzi dei tratti legati ad entrambi i disturbi di personalità sono spiegati dai geni, mentre i fattori ambientali, come l’influenza del gruppo dei pari, degli insegnanti o degli eventi significativi nella vita di una persona, sono determinanti per un terzo. Molti degli studi realizzati in precedenza avevano evidenziato risultati opposti, in cui i due terzi dei tratti erano spiegati da l contributo di fattori ambientali.
Questo studio va preso in considerazione per il suo disegno sperimentale rigoroso, in quanto le misure dei tratti di personalità sono state effettuate in momenti diversi, utilizzando prima un questionario e poi un colloquio. La presenza di gemelli omozigoti, che condividono l’intero patrimonio genetico, e dizigoti, che ne condividono il 50%, ha permesso di determinare meglio il peso dei fattori genetici e ambientali nella genesi dei disturbi.
I risultati a cui sono giunti i ricercatori hanno implicazioni nel lavoro dei professionisti della salute mentale, in quanto suggeriscono di porre attenzione alla storia dei familiari che soffrono di disturbo dipendente o evitante di personalità. Secondo Line C. Gjerde, primo autore di questa ricerca, sottolineare l’importanza dei fattori genetici non significa negare la possibilità di un trattamento né affermare alcuna forma di determinismo: l’espressione di un certo carattere o disturbo è sempre il risultato di una complessa interazione tra fattori genetici e ambientali.
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