Lo stress che proviamo sul lavoro non è sovrapponibile alla sindrome del burnout, la quale si manifesta quando l’ansia e le preoccupazione del soggetto hanno raggiunto un livello tale da divenire pervasive e superare la soglia di tollerabilità individuale. In questo articolo si porrà l’accento sulle sostanziali differenze tra stress e burnout.Secondo Gabassi lo studio del burnout, a prima vista, può apparire ridondante in funzione della sostanziale sovrapponibilità, almeno nel suo sviluppo fasico, allo stress. Il burnout differisce dallo stress in quanto ne è una possibile conseguenza: mentre, di regola, il fenomeno del burnout implica stress, non altrettanto vero l’opposto. Cherniss individua evidenti legami tra stress e burnout, ritenendo quest’ultimo la fase estrema dello stress, che si attua quando l’operatore si difende da un eccesso di esaurimento emotivo, con un ritiro dal coinvolgimento emozionale ed emotivo (depersonalizzazione). Riprendendo il modello dello stress di Selye definisce il burnout un “processo transazionale”, caratterizzato da tre fasi:
- Stress lavorativo (squilibrio tra risorse e richieste)
- Risposta emotiva (tensione, ansia, esaurimento come risposta allo stress)
- Conclusione difensiva (coping) ossia l’accomodamento psicologico caratterizzato da distacco difensivo, cinismo, ricerca esclusiva della gratificazione personale.
Rispetto allo stress il burnout si differenzia, quindi per diversi aspetti. Mentre lo stress presenta sempre uno specifico quadro psico-fisico, il job burnout (anche se può causare, alla lunga, manifestazioni psicosomatiche) si caratterizza maggiormente per i risvolti psicologici ed emotivi che lo caratterizzano.
Inoltre lo stress rappresenta una reazione di adattamento suscettibile di rientrare nella norma, il job burnout è un tipo di stress lavorativo che difficilmente rientra spontaneamente, gravando sulla persona per un periodo lungo (Schaufeli & Enzmann). Sebbene ad accomunare lo stress lavorativo e il burnout si ponga la dimensione dell’esaurimento emotivo, dato da uno squilibrio tra richieste e risorse disponibili, ciò che caratterizza il burnout è la dimensione interpretativa individuale (Cherniss), il fatto di percepirsi senza vie d’uscita e senza elementi di moderazione (Del Rio).
Infine lo stress costituisce un generico disadattamento, legato ai diversi aspetti della vita lavorativa, il burnout appare legato ad una dimensione interpersonale, per quanto riguarda la componente di depersonalizzazione, interpretata come meccanismo di difesa dalla relazione emotivamente troppo coinvolgente con l’utente. Schaufeli & Enzmann hanno proposto di comprendere nella categoria degli stressors interpersonali, oltre a quelli legati agli utenti, anche quelli derivanti da altre relazioni emotivamente rilevanti (come la relazione con il capo o con i collaboratori).
Foto Credits: Noodles and Beef on Flickr