LSD come rimedio ad ansia e stress? Detta così sembra una cura un tantino eccessiva, soprattutto se si pensa agli effetti allucinogeni di questa sostanza. Eppure, secondo gli studiosi questo approccio a tali disturbi potrebbe rivelarsi ottimale.
Ricerca su meccanismi neurobiologici LSD
Ovviamente a microdosi che non siano in grado di dare vita ad allucinazioni. Grazie a uno studio dedicato il dibattito è tornato centrale all’interno della comunità scientifica internazionale. Parliamo nello specifico della ricerca pubblicata sulla rivista di settore Neuropsychopharmacology, condotto dalla professoressa Gabriella Gobbi del Dipartimento di Psichiatria della McGill University di Montreal insieme a Danilo De Gregorio dell’Università Vita Salute San Raffaele di Milano e Stefano Comai del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università di Padova.
Uno studio che è stato in grado di spiegare quali siano i meccanismi neurobiologici legati all’LSD che possono essere in grado di approcciare in modo positivo i disturbi di ansia. Per arrivare ai risultati ottenuti si è studiato l’effetto di una somministrazione a basse dosi di questo acido per una settimana su delle cavie animali caratterizzate da uno stato cronico di stress.
Dosi micro di LSD contro l’ansia
È stato possibile verificare per prima cosa come le dosi microscopiche ripetute di questa sostanza siano in grado di limitare i sintomi di questo disturbo o meglio i comportamenti ansiosi derivanti dallo stress e ancora che tale calo avvenga tecnicamente attraverso dei percorsi neurobiologici molto simili a quelli che entrano in campo con gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina.
Tradotto in parole povere, agirebbe come alcuni ansiolitici e antidepressivi di uso comune per la terapia dell’ansia. Ha spiegato uno dei firmatari della ricerca, Stefano Comai ad Agi Salute:
L’utilizzo di queste sostanze deve essere fatto in un contesto rigidamente regolamentato, per evitare il rischio d’incorrere in importanti effetti collaterali, potenzialmente molto dannosi per la salute dell’individuo. Non esiste cioè un fai-da-te della cura attraverso sostanze psicotrope o droghe illegali. Dobbiamo ricordare i possibili rischi psicologici quali suscettibilità a episodi psicotici o maniacali, traumi associati a esperienze difficili e reazioni di rimbalzo di depressione o ansia. Inoltre, vanno sottolineate due cose: la dose è un fattore fondamentale e che la purezza di queste sostanze comprate attraverso i canali di spaccio è molto variabile.
Lo studio condotto dai ricercatori italiani, sottolineano loro stessi, deve essere considerato un punto di partenza per poi muoversi verso altre ricerche a livello preclinico e clinico. Negli ultimi anni spesso le sostanze psicotrope sono state sotto esame per comprendere se in basse dosi avrebbero potuto rappresentare una risorsa contro malattie come ansia e depressione.