Ben sei lavoratori su dieci confessano di avere percepito quest’anno maggiori pressioni sul posto di lavoro. Le cause di questo disagio? Il timore di perdere il lavoro, la riduzione del personale e la difficoltà nel mantenere alti i livelli di produttività. E in Europa il 61% dei dipendenti è convinto che il peggio debba ancora arrivare.
Il taglio di numerosi posti di lavoro ha inasprito le condizioni di vita all’intero delle aziende: aumenta la sfiducia nei confronti del proprio contesto professionale e per di più cresce la competizione tra colleghi, spesso ricorrendo anche a metodi poco corretti. Chi rimane inoltre deve sopperire ai vuoti creati dai licenziamenti e non osa dire di no per paura di rischiare il posto.
Mentre cresce la disoccupazione, anche chi è riuscito a sopravvivere alle riduzioni di personale deve affrontare una forte dose di stress. A sostenerlo è un’indagine realizzata da Regus Group che ha riguardato 11mila imprese in 15 nazioni, tra cui ad esempio Cina, India, Francia e Germania.
La fonte principale di preoccupazione sembra essere l’ansia di essere coinvolti in una nuova ondata di tagli: non ci si stupisce quindi che il 60% dei lavoratori abbia dichiarato di vivere il proprio impiego con un ansia maggiore rispetto all’anno precedente. Ad aver paura di perdere il posto sono ben quattro americani su dieci, mentre nel Regno Unito è preoccupato il 44% del campione.
Se lo stress da lavoro è sempre in agguato, in questi contesti difficili le cose possono peggiorare. Attenzione quindi a non esagerare con i ritmi, anche se la situazione è delicata: aumentare le ore di lavoro è sicuramente una delle cause principali di stress. Puntiamo a mantenere i nostri standard senza esagerare eccessivamente.
Cogliamo anche l’occasione per rimetterci in gioco: in questi periodi spesso ritroviamo le nostre potenzialità. Si tratta di una prospettiva positiva in grado di donarci forza ed equilibrio. Attenzione poi ai campanelli d’allarme: se non riusciamo a dormire oppure abbiamo difficoltà a concentrarci, ci sentiamo irritabili, senza memoria e fiacchi, qualcosa sta andando storto.
Puntiamo sulla vita extra lavorativa, scegliendo un’attività rilassante come ad esempio lo yoga. Prendiamoci cura di noi stessi, chiacchieriamo tanto in famiglia, passeggiamo all’aria aperta, leggiamo, partiamo per una vacanza. L’equilibrio tra ufficio e vita privata sarà infatti il nostro migliore alleato contro lo stress.
mario 11 Dicembre 2009 il 17:33
La crisi non aiuta certamente. Oltre ai vostri utili consigli psicologici, ve ne segnalo altri (un po’ più ironici) di provenienza inglese.