Autostima, complimenti e critiche

di Valentina Cervelli 1

E’ risaputo: l’autostima può essere la nostra più grande forza ma al contempo rappresentare la nostra più grande debolezza. Ed al contempo complimenti e critiche essere uno strumento da utilizzare a favore o contro di noi.

Non è un discorso senza senso e basta fermarsi un attimo a riflettere su quelle che di solito sono le reazioni tipiche di una persona ad entrambe per capirlo. Il complimento è ovviamente una frase che fa piacere e che tende a mettere in luce una nostra caratteristica o un obiettivo raggiunto ma che allo stesso tempo se esagerato o non calibrato bene sul lungo periodo può portare ad un esagerato egocentrismo nella persona.

Allo stesso tempo la critica può abbattere e segnare l’autostima se priva di un fondamento ma può essere all’opposto qualcosa in grado di migliorarla se giusta ed in grado di dare le basi all’individuo per una crescita personale. Si tratta di un fine gioco di equilibri, come sempre, che deve essere gestito in modo adeguato. E dalla persona ricevente. Non è impossibile: essere “giusti” con se stessi è la base dell’ottenimento di una buona autostima e di un carattere forte nonostante le potenziali avversità.

Come si può essere infatti davvero fieri di se stessi se ci si prende in giro da soli sulle proprie capacità? Non serve proprio a questo l’autoanalisi, ovvero il comprendere quali sono i propri limiti e il proprio modo di essere al fine di migliorare e saper vivere? Sembra molto complicato. In realtà non lo è affatto: complimenti e critiche devono raggiungerci perché giusti e rappresentare, entrambi, la base del nostro miglioramento personale.

Photo Credit | Pixabay

 

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