Gli psicologi, come pure i genitori, hanno notato che spesso i bambini e i ragazzi che sembrano più inclini alla malinconia e alla depressione hanno anche problemi nei rapporti con i coetanei. Finora, però, non era ben chiaro se, come sostenuto da alcuni ricercatori, la tendenza alla depressione fosse una conseguenza dei cattivi rapporti con gli altri ragazzi, o se, come ritengono altri studiosi, i due problemi vadano di pari passo e vadano quindi considerati insieme.
Un recente studio, pubblicato sulla rivista “Child development” questa settimana, sembra suggerire invece una terza teoria, secondo la quale i bambini che tendono di più a piangere o a mostrare emozioni negative hanno anche problemi nei rapporti con i coetanei, perchè sono spesso vittime di bullismo, o vengono evitati dagli altri ragazzi. La professoressa Karen P. Kochel, dell’Arizona State University di Phoenix, che ha condotto la ricerca, ha spiegato: “I bulli hanno come obiettivo ragazzi che è improbabile che combattano. I giovani che sono depressi hanno effettivamente il potenziale di sembrare vulnerabili, e sono facili bersagli per la vittimizzazione, sfortunatamente.”
La professoressa Kochel e i suoi colleghi hanno seguito un gruppo di 486 bambini di diversa provenienza sociale mentre frequentavano la quarta, quinta e sesta classe, cercando di sapere di più sulla loro vita sociale e su eventuali tendenze alle depressione tramite i genitori, gli insegnanti e i bambini stessi. I ricercatori hanno così notato che i bambini che frequentavano la quarta classe e mostravano segni di depressione avevano più probabilità degli altri di diventare vittime del bullismo una volta passati alla quinta classe, mentre i bambini che venivano presi in giro durante il quinto anno tendevano ad essere meno accettati dai coetanei anche una volta passati al sesto anno.
Al contrario, i ricercatori non hanno trovato prove che l’essere vittima di bullismo possa aumentare il rischio di cadere nella depressione gli anni successivi. Secondo gli studiosi, è però possibile che i problemi con i coetanei facciano sentire un ragazzo già depresso ancora più depresso. Non è ben chiaro per quale motivo i bambini tendenti alla malinconia siano meno accettati dai coetanei e finiscano con l’essere vittime di bullismo, ma, come ha spiegato il professor David Schwartz, da alcune ricerche fra gli adulti è emerso che la depressione può incidere negativamente sulla piacevolezza di una persona e sui suoi rapporti sociali.
Secondo la professoressa Kochel, fra i bambini potrebbe accadere qualcosa di simile. Per la studiosa, inoltre, questa ricerca dimostra che è importante che genitori e insegnanti facciano attenzione ai ragazzi che iniziano a mostrare segni di depressione, sia provvedendo ad un’assistenza terapeutica, se necessario, sia, comunque, favorendo la loro socializzazione con gli altri coetanei. Inoltre, secondo Jennifer Lansfortd, psicologa, anche l’avere un amico fidato può in qualche modo mettere i ragazzi al riparo dal bullismo e dalle prese in giro dei coetanei.
Foto Credits/Chesi-Fotos CC su Flickr
Luca Fiorucci
ilGrandeColibrì 12 Febbraio 2012 il 18:24
Genitori e insegnanti dovrebbero davvero fare molta più attenzione. E invece arrivano notizie in cui ad alimentare l’odio tra i più piccoli sono proprio le istituzioni scolastiche… (link: Omofobia: bagni separati per i gay)