La favola della principessa sul pisello, insegna ai bambini a fidarsi delle proprie emozioni e del proprio istinto, e ai genitori a non giudicare i figli e la realtà in generale solo con gli occhi della razionalità, con il rischio di non riconoscere e cogliere la loro unicità.
La favola, il cui titolo originario è “la prova dei piselli”, racconta di un re che aveva un figlio, il quale voleva sposarsi. Così, per trovare la degna sposa, emanò un bando rivolto alle principesse dei regni vicini. Alla reggia fecero capolino molte fanciulle, che però, dopo aver esaminato attentamente il loro “curriculum”, non erano vere principesse.
Il principe, sconsolato, si rifugia nella madre, che lo rincuora dicendogli che la fortuna capita proprio quando uno meno se l’aspetta, sta fuori dalla porta e non c’è che da aprirla. E così fu. Una sera di tempesta, infatti, bussa alla porta una fanciulla dichiarando di essere la figlia di un re molto potente di un regno lontano e che avendo letto il bando e vendendo il ritratto del principe se n’era a tal punto innamorata da mettersi in cammino, sola e incurante delle intemperie.
Il re, vedendola trasandata e bagnata come un pulcino la scacciò, ma la regine propose di farla restare per sottoporla alla prova che avrebbe permesso di scoprire se fosse davvero una principessa. Così fa preparare il letto una bella stanza, mettendo sopra il materasso 3 piselli, uno all’altezza del capo, uno all’altezza dei piedi e il terzo al centro, e poi fece posare altri sei morbidi materassi, le lenzuola e un piumino.
La mattina seguente, la regina si recò nella stanza con la convinzione di trovare la ragazza immersa nel sonno più profondo, e invece quella dichiarò di aver dormito malissimo, tanto che le era sembrato che sotto al materasso ci fossero dei piselli. A quelle parole, la regina si rese conto di avere davanti a sé una principessa.
Cosa vuole raccontare la favola? Se si giudica la realtà circostante, così come i nostri bambini, solo per le sue sembianze, come fanno il re e il principe che vagliano le fanciulle secondo i vestiti e la loro apparenza, rischiamo di andare fuori strada. D’altro canto, questa fiaba popolare insegna al bambino che dalle sue emozioni e dalla spontaneità a cui si affida dipende la sua fortuna.
Certo, i bambini devono imparare a manifestare i loro bisogni profondi, ed è per questo che ricorrono al linguaggio simbolico, ma spetta ai genitori prestare attenzione a quelle richieste e a non scambiarle per vizi.