Oggi tiriamo giù un post che può interessare tanto ai genitori preoccupati dei rendimenti scolastici dei propri figli.
Importante analizzare questo punto, anche perché spesso, il rendimento scolastico scadente di un bambino non è detto che abbia uno stretto legame con le potenzialità celebrali dello stesso. Esistono casi rilevanti nella politica, nelle scienze e nell’attualità di personaggi che non hanno avuto una brillante carriera scolastica, che poi hanno però rilevato un grosso successo nel futuro.
Due casi sporadici sono Albert Einstein e Bill Gates.
Molto spesso la causa della pigrizia dei bambini intelligenti, viene fuori durante i colloqui tra insegnanti e genitori, e qui la classica frase: “Il bambino è intelligente, ma non si applica”.
La pigrizia o la “mancanza di applicazione” è legata alla paura del fallimento, oppure alla mancanza di motivazione. Il caso sporadico del “minimo indispensabile”, rispetto alle potenzialità viene chiamato in dagli italiani Sotto rendimento, mentre negli Stati Uniti d’America, prende il nome di underachievement. Gli studiosi hanno analizzato il tutto nel dipartimento di psicologia generale all’Università di Messina, dove si è suddiviso il sotto rendimento tra lieve, medio e grave.
Non stiamo parlando di un vero e proprio disturbo psicologico legato all’intelligenza, ma ai confronti tra i giovanissimi con i propri coetanei, gruppi di pari e soprattutto persone più irrequiete e più tranquille.
La fascia di età maggiormente coinvolta sembrerebbe essere quella che va dalle scuole elementari fino alle medie.
La prima situazione che porta a questa carenza è la mancanza di motivazione, ovvero, quando il livello di istruzione proposto non risulta essere interessante per il bambino. Di conseguenza, anche il contesto socioeconomico è importante. Quando il ragazzino si trova lontano da quelle che sono le sue aspettative, risulta lontano dal livello degli altri. L’alternativa o è la pigrizia, oppure lo sviluppo delle abilità di pensiero molto elevate (persone destinate poi a diventare viaggiatori o visitatori di musei accaniti).