Come conquistare una donna, dillo con una canzone di Cabrel

Predisporre il gentil sesso al flirt. L’era sfacciata di cioccolatini, fiori e complimenti lusinghieri sussurrati con voce suadente si apre a strategie più sottili, quasi impercettibili, che potrebbero agevolarvi nel corteggiamento senza esporvi eccessivamente a quella situazione di svantaggio che associa queste azioni ad un’ammissione di interesse, da cui non si può facilmente fare dietro-front in caso di scarso interesse sul versante opposto.

Come fare a farsi dare il numero di telefono (ma varrà lo stesso il contatto Facebook?) da una donna utilizzando la musica, ce lo spiega uno studio effettuato dai ricercatori Nicolas Guéguen e Céline Jacob dell’Université de Bretagne-Sud in collaborazione con Lubomir Lamy dell’Université de Paris-Sud.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Psychology of Music, e ha testato il ruolo di ballate struggenti sulla predisposizione femminile al flirt.
Nello specifico, ad un ignaro pubblico di giovani singles, di età compresa tra i 18 ed i 20 anni, è stato fatto ascoltare o un pezzo smielato del celebre cantautore francese Francis Cabrel, Je l’aime à mourir, o in alternativa una canzone per così dire neutra, senza implicazioni a sfondo romantico, nella fattispecie L’Heure du la, di Vincent Delerm.

E poi… e poi entra in scena lui, l’uomo “medio”, scelto in un precedente studio da un diverso pubblico femminile che doveva indicare in ordine di gradimento l’esemplare di maschio più attraente, e via via quello meno appetibile.
Le donne, in una sala d’attesa, che hanno ascoltato Cabrel, hanno risposto positivamente alle successive avances del corteggiatore in incognito per una percentuale di successo dell’esperimento che si attestava al 52% delle 87 partecipanti, contro un esiguo 28% di chi ascoltava Delerm.

Se per caso nella vostra auto capitasse questa canzone quando uscite con una nuova lei, magari sarebbe davvero più disposta a flirtare. Se ci provate, anche con una delle tante canzoni italiani romanticone per eccellenza, fateci sapere com’è andata. Intanto, buon ascolto dalla redazione di Iovalgo!