Qual è la reazione di fronte ad un succulento piatto di pasta o una vincita al superenalotto? Il nostro corpo e il nostro cervello reagiscono allo stesso modo in queste situazioni? A rispondere alla domanda ci pensa uno studio americano. Si tratta di una ricerca della Northwestern University di Chicago che ha approfondito il meccanismo che scatta nel cervello umano di fronte a cibo, soldi e piacere. Sembrerebbe che in questi tre casi il nostro corpo abbia la stessa reazione: un aumento della salivazione.
Comunemente viene chiamata “acquolina in bocca” e sembra contraddistingua proprio il momento in cui il nostro cervello prova piacere. In particolare, durante lo studio sono stati effettuati una serie di test con differenti tipi di stimolazione. Sono stati misurati i livelli di salivazione degli uomini che hanno fatto parte del campione scelto. Questi sono stati sottoposti alla visione di foto con denaro e auto superlussuose.
Praticamente, lo studio ha dimostrato come la semplice esposizione al concetto di denaro ha degli effetti sul comportamento delle persone, soprattutto quando queste si trovano in una situazione sfavorevole e inferiore rispetto allo stile di vita rappresentato. L’uomo vedrebbe in quelle foto una specie di traguardo da raggiungere e il corpo reagirebbe con una maggiore salivazione. In una seconda serie di test, invece, le foto ritraevano belle donne. In ogni caso si è arrivati alla stessa conclusione: tutti gli oggetti del desiderio, di qualunque natura siano, attivano un sistema di gratificazione generale nel cervello.
Colui che ha condotto il team di ricercatori, David Gal, ha dichiarato che:
Una possibilità è che tutti gli oggetti del desiderio attivano lo stesso sistema di ricompensa nel cervello. La salivazione potrebbe essere semplicemente la conseguenza dell’attivazione di questo meccanismo.
Insomma, sia che si tratti di cibo, che di soldi o di piacere il nostro cervello dà vita ad una manifestazione corporea quale l’acquolina in bocca. È una reazione che si innesca nel momento in cui ci troviamo di fronte a degli oggetti desiderabili. Non si tratta più di un mito o di un luogo comune, quindi.
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