I neuroscienziati dovrebbero contribuire allo sviluppo di giochi digitali con l’obiettivo di migliorare, attraverso il loro utilizzo, le funzioni cerebrali e il benessere delle persone, secondo quanto dichiarato, sulla rivista Nature, da due professori, Daphne Bavelier dell’University of Rochester e Richard J. Davidson dell’University of Wisconsin-Madison. I due professori ritengono che attraverso il lavoro dei neuroscienziati si possano ideare videogames in grado di allenare il cervello e produrre effetti positivi sul comportamento, come diminuire l’ansia, accrescere l’attenzione e migliorare l’empatia.Già sono stati progettati dei videogames il cui utilizzo è previsto nei protocolli di trattamento della depressione. Sebbene l’utilizzo, soprattutto eccessivo, dei videogiochi sia associato a situazioni negative come obesità, aggressività e comportamenti antisociali, sono sempre maggiori le evidenze che indicano i loro effetti benefici sul cervello delle persone che li usano.
Bavelier, che è professore al Department of Brain and Cognitive Sciences a Rochester, nel suo lavoro è interessato a capire come gli esseri umani apprendono e come il cervello si modifica in risposta alle diverse esperienze. Nel suo laboratorio si studia come i nuovi media, compresi i videogiochi, possono essere utilizzati per favorire l’apprendimento e la plasticità cerebrale.
Davidson, che è il fondatore del Center for Investigating Healthy Minds all’ UW’s Waisman Center, è interessato allo studio delle emozioni e del cervello e sta conducendo un progetto il cui scopo è quello di sviluppare due videogiochi che aiutino gli studenti delle scuole medie a sviluppare abilità sociali ed emotive, come l’empatia, la capacità di cooperazione, la concentrazione mentale l’auto-regolazione. I due autori concludono dichiarando:
“A poco a poco, questo lavoro inizia a documentare la scottante questione sociale di come la tecnologia sta avendo un impatto sul nostro cervello e le nostre vite, permettendoci di fare delle scelte basate sulle tecnologie del futuro, per la produzione di una nuova serie di strumenti per coltivare abitudini positive della mente.”
Foto Credits | JD Hancock on Flickr
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