Ti rendi conto di vivere la tua vita con oggetti che in qualche modo, in qualsiasi occasione ti fungono da “stampella” per andare avanti? Vuoi cambiare? Vuoi liberarti dalle cose inutili? Oggi ti aiuteremo a farlo aiutandoti a porti alcune semplici domande. Ma ricorda, devi essere il primo a volere che le cose cambino davvero per riuscire.
1) Davvero ne hai bisogno? Sono utili? L’esempio classico che calza perfettamente per comprendere la risposta a questa domanda è quello di una partenza per il weekend. Tolti un paio di vestiti e qualche ricambio di scorta per ovviare ad eventuali inconvenienti, vi è davvero bisogno di svuotare armadio, medicine e scarpiera per partire? Quando si tratta di vestiti, la maggior parte delle volte, si tende ad accumularne o perché riportano la memoria a tempi felici o perché si pensa che possano fungere da “salvagente“, o ancor meglio da barriera nei confronti di qualcosa che ci spaventa, come l’idea che una persona può avere di noi. Rifletteteci, vedete quello che veramente vi è utile e tenete solo quello. Ed attenti: è valido per qualsiasi oggetto: borse, pupazzi, elettrodomestici.
2) E’ nuovo, lo sto utilizzando o può essermi utile sul breve termine? E’ il riferimento temporale ad essere primario in questa riflessione. Non potete e non dovete basarvi su un ipotetica necessità. Parliamo in generale ma ancor più in caso di accumulo compulsivo. Inutile prendersi in giro. E’ come comprare del mangime per uccelli se non ne possedete nemmeno uno. Non potete adagiarvi sul pensiero “un giorno potrei possederlo e quindi potrebbe servirmi”. Quindi a meno di una utilità diretta, si tratta di cose inutili delle quali dovete sbarazzarvi.
3) Limitano la mia libertà? E’ questa di solito la domanda più difficile da porsi. E la più complicata alla quale rispondere perché trovare una risposta significherebbe affrontare in pieno il problema. Se qualsiasi cosa vi porta a limitare la vostra libertà (sociale, in casa, di ogni tipo, N.d.R.) è meglio liberarsene in fretta, senza troppo dispiacere.
Photo Credit | Thinkstock