Come reagire alla meteoropatia

di Valentina Cervelli 0

Giornate uggiose e tristi. E tu ti senti altrettanto. Oggi insieme vediamo a come reagire alla meteoropatia, quella insana reazione che alcune persone sembrano avere nei confronti dei cambiamenti climatici. Non vogliamo sminuire assolutamente il problema, ma vogliamo far presente che trovare una maniera per combatterlo è possibile.

Come ogni fobia, problema psicologico o malessere della stessa tipologia, anche la meteoropatia per essere curata… ha bisogno che tu capisca quali sono i tuoi limiti e fino a dove puoi spingerti. Si dibatte molto ancora su questo disturbo, perché si pensa che possa avere, in quanto ad incidenza, delle origini di tipo ormonale derivante da una produzione non propriamente adeguata da parte dell’ipofisi di alcune sostanze. Questo non toglie però nel frattempo che si possa tentare di fare qualcosa a livello conscio per tentare di cambiare. Temporali, vento, grandine sono fenomeno che l’essere umano non può controllare e questo è un dato di fatto. Ma altrettanto chiaro deve essere che non si può essere legati ad un cambiamento climatico per regolare il proprio umore.

Per uscire da questo circolo vizioso c’è bisogno di spingersi un pochino oltre i propri limiti. Comprendere quali siano le proprie reazioni fisiche, prendere quelle correlate alla meteoropatia e passarle come attraverso un colino. Quest’ultimo è il nostro comportamento conscio, che deve rispettare quelle che sono le nostre esigenze e “bloccare” quei comportamenti ritenuti viziati da questa condizione. Primo tra tutti la classica irritabilità. Come fare? Semplice e complicato allo stesso tempo: prendersi qualche minuto ed analizzare il proprio comportamento. E’ il primo passo. Ed il più difficile, perché rendersi conto di come ci si comporta e cambiare è di solito la parte più dolorosa in ogni contesto possibile.  Una volta fatti i conti con se stessi si deve passare alla seconda parte del proprio “sforzo personale”: costringersi a vivere all’opposto di ciò che si faceva prima. Ovvero sorridere, mantenere un comportamento posato, e dare spazio all’ottimismo. Comprendiamo di non avervi dato regole: in questo caso non serve altro che un pizzico di sforzo unito a del buonsenso.

Photo Credit | Thinkstock

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>