Rimanere calmi e concentrati sul proprio luogo di lavoro non è sempre facile. Ci sono delle volte nelle quali la voglia di reagire a dei maltrattamenti, a delle piccole angherie, anche alla semplice dispoticità del proprio capo sembra un traguardo impossibile. Oggi condivideremo con voi qualche piccolo consiglio utile a capire come reagire ai soprusi sul lavoro.
Non stiamo parlando propriamente di mobbing, o meglio: vi inseriamo anche quello ma non solo. Perché dobbiamo dare il beneficio del dubbio: talvolta i nostri superiori non si rendono conto di quanto il loro comportamento possa influenzare il nostro rendimento e causarci malumori inutili facilmente allontanabili utilizzando il giusto linguaggio. Quindi partiamo da questo presupposto per proseguire. La prima cosa da fare, basilare per uscire bene da qualsiasi contrasto con il proprio capo, è quella di mantenere la calma ed evitare una risposta immediata. Vi sono momenti nei quali non si vorrebbe fare altro che lasciare andare la lingua a briglia sciolta, dando modo al proprio animo di sfogarsi pienamente. Se volete conservare il posto di lavoro e continuare a farlo senza scossoni, è bene mettere un bel filtro. Questo non significa non dire la propria, ma semplicemente prendersi qualche momento per utilizzare le parole non solo giuste, ma efficaci.
Perché nulla vi vieta di dire la vostra, anzi dovete farlo. Ma per ottenere risultati a vostro favore, le parole sono importantissime. La seconda cosa da fare è accertarsi di avere prove inoppugnabili a sostegno dei vostri discorsi. E questo è valido anche nelle diatribe tra colleghi. Non ci si può permettere di farsi cogliere impreparati. Mai. Ed infine, ma non per ordine di importanza, dovete essere sempre pienamente sinceri e coerenti nei vostri comportamenti: presentando un atteggiamento spavaldo, ma calmo e tranquillo allo stesso tempo, spiazzerete chiunque tenti di “giocare” a fare il despota con voi, senza dargli alcuno scampo.
Photo Credit | Thinkstock
Commenti (2)