L’aerofobia è una patologia che può manifestarsi con diversi sintomi, come attacchi di panico, ansia, sudorazione eccessiva. Per quanto riguarda la paura di volare, si tratta di un disagio che può essere superato in modo diverso da individuo ad individuo. Sicuramente è importantissimo intervenire con l’aiuto di uno specialista che può valutare le terapie più adatte, come un ciclo di training autogeno oppure altre tecniche di rilassamento.
Attraverso la psicoterapia cognitivo comportamentale è possibile insegnare all’individuo a capire come gestire la propria insicurezza nel mezzo di trasporto. Secondo la prospettiva della psicoterapia c’è un collegamento forte tra gli stati emotivi degli individui e i loro comportamenti. È per questo che è fondamentale capire cosa si sta pensando nel momento in cui si sta facendo qualcosa e di conseguenza lo stato emotivo al quale si è arrivati. Molto spesso, però, sono le stesse compagnie aeree che organizzano dei corsi utili per i soggetti che soffrono della paura di volare. La sensazione forte è quella di poter cadere o di rimanere chiusi in aereo senza avere la possibilità di uscire. Un’azione che può sembrare molto semplice, come il salire su un aereo, diventa un’esperienza terribile e da evitare.
La personalità fobica di coloro i quali sono affetti dalla paura di volare è costituita da un grande bisogno di protezione. Si tratta di persone estremamente ansiose che hanno un forte bisogno di aiuto e hanno bisogno di sentire che è tutto sotto controllo. I momenti più terrificanti per l’aerofobico sono diversi, come il decollo o l’atterraggio, ma anche la presenza di turbolenze atmosferiche. In realtà, però, è la stessa sensazione di separazione che crea il prendere un aereo che porta ad un grande disagio. Infatti, quando decolliamo è come se ci distaccassimo dal nostro vissuto quotidiano. Questo ci fa sentire insicuri ed è difficile per degli individui dare fiducia ad un estraneo, come può essere il pilota di un aereo.
Foto Credits | joaoa su Flickr
Commenti (1)