Vincere una partita cruciale come può esserlo un derby. Il Milan ce l’ha fatta. Sarà forse merito dei neuroni specchio? Chi può dirlo, eppure Claudio Mencacci, psichiatra dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, ne è convinto: immaginare le vittorie precedenti, quelle già vissute, può ben disporre il cervello verso la vittoria, addestrarlo a replicare il successo.
Chissà se vale anche nelle altre partite della vita: un esame, uno scoglio… se pensare ad una vecchia vittoria ci carica di grinta per ottenere quella successiva.
Il cervello, spiega l’esperto, non distingue tra ciò che pensa e la realtà e quindi collegare la mente al ricordo delle vittorie del passato significa anche preparare il cervello a vincere una volta di più.
Per quanto riguarda le assenze di punti forti del team, come è successo con la mancanza di Ibrahimovic, Mencacci rassicura sul potere del gioco di squadra:
La forza di una squadra non sta nel singolo componente, per quanto bravissimo. Una bella partita è come un concerto suonato da un’orchestra.
Per i giocatori è di cruciale importanza prepararsi psicologicamente ad un evento così stressante come può esserlo una partita decisiva per la corsa scudetto piuttosto che un derby tanto atteso e che tiene con il fiato sospeso i tifosi, ansiosi di vedere le loro aspettative soddisfatte in campo dai campioni della squadra del cuore.
Come tenere a bada l’ansia e lo stress prima della sfida per riuscire a mettercela tutta durante il match?
Al di là delle tecniche che ogni squadra adotta in queste occasioni è fondamentale un momento di raccoglimento interiore e di concentrazione individuale, per calibrarsi dentro e trovare le risorse adatte ad affrontare la sfida con la necessaria determinazione. Servirà la virtù della fortezza, la tenacia di perseguire il bene.
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[Fonte: Adnkronos]