L’hanno definita crisi del quarto di vita, il crollo delle certezze che colpisce a vent’anni, scatenando nei giovani sintomi di disagio psicofisico simili a quelli che colpiscono i cinquantenni, alle prese con i primi bilanci esistenziali e con quell’ingresso nella mezza età vissuto molto spesso con timori ed ansie imputabili alla paura di invecchiare, di dover decidere che impronta dare alla propria esistenza.
Loro sono i ricercatori della Greenwich University, coordinati dal dottor Oliver Robinson, autori di uno studio su un campione di 1.100 persone, di età compresa tra i 25 ed i 35 anni, tutti intervistati tramite il sito Gumtree.com su aspettative per il futuro, desideri, insoddisfazione personale.
Ebbene, ne ha parlato lo stesso Robinson nell’ambito del suo intevento al meeting annuale della British Psychological Society a Glasgow, pare che i giovani siano più che consapevoli di avere un’altra chance, la possibilità di ricominciare tutto da zero e provino per questo una sensazione di sconfinata libertà che li porta a non accontentarsi di una vita mediocre. I ritmi di vita odierni, al contempo, però, anticipano le decisioni importanti e si entra in crisi prima, con ansia da prestazione, senso di soffocamento e nei casi più gravi proprio la depressione. Come spiega lo stesso Robinson:
Adesso si è molto più liberi di fare dei cambiamenti all’inizio dell’età adulta rispetto a quanto succedeva in passato perché c’è una maggior fluidità nel mondo del lavoro, nel matrimonio o nelle alternative allo stesso. E questa fluidità fa sì che i grandi cambiamenti della vita siano più accettabili. Nel passato, se cambiamento doveva esserci, questo avveniva nel periodo della mezza età. Oggi, invece, si va in crisi molto prima e le cause sono da individuare nella ricerca frenetica di un lavoro, nella necessità di fare soldi e avere successo in fretta e nell’ansia di voler soddisfare le aspettative dei genitori.
Non si tratta necessariamente di un momento negativo, però, perché è proprio questa crisi anticipata che scongiurerà la crisi di mezza età e, secondo il parere degli esperti, permetterà di compiere prima scelte di vita più sagge e mirate al raggiungimento degli obiettivi personali e lavorativi. Le decisioni post crisi del quarto di vita, a quanto pare, sarebbero infatti più sane, orientate verso la risoluzione delle ansie e delle inquietudini scatenanti la messa in discussione del proprio percorso.
Ma come nasce e come si evolve la crisi del quarto di vita?
- La prima fase consiste nel sentirsi prigionieri di un lavoro piuttosto che di un rapporto o di entrambi. Ci si sente in trappola, anche se si ha in realtà la possibilità di uscirne.
- La seconda fase è caratterizzata dalla presa di coscienza che il cambiamento è possibile. Si iniziano ad esplorare nuove possibilità, separandosi da quanto non va ed accentuando le preferenze, la consapevolezza di sé. Un momento di passaggio difficile ma che funge da catalizzatore ad un cambiamento positivo.
- Durante la terza fase si costruisce una nuova vita.
- Nella quarta fase si consolidano i nuovi impegni che riflettono il rinnovamento di aspirazioni e di valori e cementificano la svolta.
[Fonte: Guardian]