Non è un must del comportamento umano, ma sempre più ricerche mettono a paragone il passare del tempo con lo status di felicità dell’individuo. Ad oggi, andiamo ad analizzare un nuovo studio dell’Università di Maastricht, che dichiara come la mezza età, sia un momento nella vita dell’individuo, in cui troppe responsabilità e troppi doveri, fanno del male alla felicità.
Responsabilità nei confronti dei figli, perdita di una vitalità fisica dovuta all’usura del corpo, oppure aumento della pressione psicologica per il tipo di vita che si conduce, portano a non avere più il sorriso sulle labbra stampato sempre in volto.
Lo studio è stato condotto dall’Università di Maastricht in Olanda e verrà presentato a breve alla Royal Economic Society Annual di Londra, dove sarà spiegato che si può anche essere felici 20 anni dopo avere superato i 50 anni.
La curva della felicità come vi avevamo già scritto, infatti, prende una forma di “U” e sembra che il picco basso arrivi subito dopo il periodo della spensierata giovinezza e si vada incontro alle responsabilità di cui abbiamo detto sopra, quando si comincia a sentire il passaggio dalla gioventù, alla maggiore età. Tutto però torna normale verso i 60 anni. A spiegarlo, Bert van Landeghem, tra gli autori, al Daily Telegraph:
“La diminuzione dopo 20 anni è così profonda che la sua entità è paragonabile a quella dopo aver perso il lavoro. Un 25enne e un 65enne sono sicuramente d’accordo sul fatto che la vita migliore sia quella del primo, ma il 65enne potrebbe comunque essere più felice, perché ha imparato ad esserlo con quello che ha”.
Quindi è solo una questione di tempo che deve passare. Lo studio quindi dimostra come il momento di picco della felicità raggiunto a circa 20 anni, può arrivare nel momento in cui si facciano 80 anni. Lo studio ha coinvolto ben 370.000 persone.
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