Chi soffre di depressione, spesso non sa resistere alla tentazione di fare continui bilanci (in negativo) della propria vita, una pratica del tutto inutile, ancora meno quando si soffre, poiché l’attenzione è tutta focalizzata solo sugli insuccessi personali. Quanta energia si spende per puntare il dito contro se stessi, con la perenne accusa di non aver concluso nulla di buono.
Sarebbe più utile, al contrario, utilizzare quelle stesse energie, imbrigliate in una visione fallimentare della propria esistenza, in idee più produttive. Nelle fase acute della depressione, inoltre, questa tendenza è persino più forte, quasi insopprimibile. Le mente ci prova a ripartire, ma viene subito appesantita dal senso di sconfitta e inadeguatezza, dal rimorso di occasioni perdute a causa di errori irreversibili, tuttavia, questa visione sul proprio passato è falsa perché non tiene conto degli eventi positivi, giudicati come inutili o addirittura beffardi.
Per chi soffre di depressione, questi pensieri sono come un tarlo e rappresentano una verità assoluta. Chiaramente, questo modo di approcciarsi all’esistenza e alle difficoltà non porta da nessuna parte, anzi, procura danni di notevole entità, poiché il cervello, consumato dalla depressione, non riesce né ad attingere alle sue energie più profonde, tanto meno ad immaginare la possibilità di farcela o di beneficiare delle opportunità che possono giungere dall’esterno.
E’ come se la mente restasse ancorata a quel passato, continuamente reinterpretato in chiave pessimistica, condizionando silenziosamente la nostra vita presente e futura. Ecco, perché rinunciare ai bilanci significa sganciare la mente da questa inutile zavorra e lasciarla libera di immaginare nuove possibilità. Come evitare, allora, di cadere in questa pericolosa spirale? Prima di tutto, bisogna imparare a non dare voce ai bilanci, in questo modo il cervello poco alla volta smetterà di generarli.
E’ utile anche introdurre nella propria esistenza degli elementi di novità, come il cambio di un’abitudine, per esempio. Sono altrettanto efficaci le lunghe camminate senza meta, con il solo scopo di “andare avanti”.
Photo Credit|Medicinalive
Commenti (1)