Circa la metà degli adulti con sintomi depressivi, hanno avuto almeno un episodio simile durante l’adolescenza. La speranza di evitare ricadute, tuttavia, esiste. La terapia cognitiva, infatti, aiuta a controllare le recidive. A sostenerlo, è una ricerca condotta dall’università di Bangor e Oxford, pubblicata sul “Journal of Affective Disorders”.
Le persone che da adulte soffrono di depressione sono sempre più numerose e per molti di loro, sembra esista un collegamento con l’età dell’adolescenza, in genere intorno ai 15-15 anni. La depressione clinica, dunque, potrebbe restare per così dire dormiente per alcuni anni, per poi ripresentarsi in momenti particolari della vita.
I ricercatori inglesi hanno coinvolto 275 persone con depressione clinica e ciclica (che si ripete nel tempo). Come hanno spiegato:
La depressione si riteneva fosse un problema che emergeva anzitutto nelle persone di mezza età. Negli ultimi decenni, tuttavia, i ricercatori cominciarono a scoprire che i pazienti stavano diventando depressi in età sempre più giovane, una tendenza che ha contribuito alla depressione diventando uno dei problemi sanitari più urgenti in tutto il mondo.
Gli esperti, infatti, hanno voluto esaminsare il legame tra il primo episodio di depressione, l’età in cui questo si è verificato e i problemi mentali in età adulta. Dall’analisi dei dati così raccolti, è emerso come il 48% dei pazienti avesse avuto un primo episodio della malattia proprio in età adolescenziale.
Dunque, se sei stati depressi una volta, si ha il 50% delle possibilità di esserlo di nuovo. Se si è sofferto di depressione 2 o più volte, il rischio sale al 70_80%. Sebbene i dati non siano incoraggianti, c’è comunque una speranza. Ci sono, infatti, diversi metodi per impedire che queste ricadute si ripresentino: la terapia cognitiva e la Mindfulness-based Cognitive Therapy, quest’ultima, in particolare, permette di riconoscere i primi segni di depressione e di rispondere a questi modelli in modo nuovo.
Salvio Corelli 2 Marzo 2012 il 14:03
E’ vero, sono riuscito a curare la depressione con la Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC) nell’arco di 6 mesi dopo più di vent’anni che ne soffrivo.
Grazie agli strumenti e alle strategie appresi nella TCC riesco a controllare anche le piccole e poco frequenti ricadute.
La consiglio!
Tippi 2 Marzo 2012 il 21:45
Grazie, Salvio, per la tua testimonianza. La depressione è un male spesso invisibile, che divora da dentro, ma possiamo sempre fare qualcosa. Sono felice che tu sia riuscito a superare i momenti buii e a tenere sotto controllo anche le piccole ricadute.
Salvio Corelli 2 Marzo 2012 il 22:24
@ Tippi:
E’ stato un piacere poter condividere la mia esperienza!
Tippi 3 Marzo 2012 il 13:24
🙂