Digrignare i denti mentre si dorme è un disturbo che prende il nome di bruxismo ed è la spia di un disagio emotivo taciuto. Di solito, chi ne soffre non se ne rende conto, ma chi riposa a fianco, difficilmente riesce a fare sonni tranquilli a causa del rumore dovuto allo sfregamento dei denti.
Un campanello di allarme del bruxismo, è certamente la sensazione di indolenzimento delle mandibole al risveglio mattutino, ma non è raro che questo fastidio sia accompagnato anche da improvvise cefalee o emicranie durante la giornata, fitte alle tempie, tensione alla nuca, o anche da ingrossamento dei linfonodi del collo, alitosi, cattiva digestione, tutti sintomi riconducibili ad altre patologie, ma che non sfuggono ad un’attenta analisi medico-odontoiatrica.
L’atto di digrignare i denti per 5-10 secondi anche ripetutamente durante il sonno è un problema molto diffuso, che affligge circa il 12% della popolazione adulta, sebbene anche i bambini possano soffrirne. Le cause esatte alla base di questo fenomeno non sono ancora del tutto chiare, ma è certa una componente psicologica. Il disturbo, infatti, è strettamente legato a fattori emotivi.
Durante il giorno, infatti, si ha la tendenza ad accumulare tensioni che si trattengono o che non si riesce ad esprimere, che vanno a creare una situazione tipo “pentola a pressione”, ma le emozioni negate e messe a tacere tornano alla ribalta durante la notte, nella fase Rem del sonno quando il contesto è meno pericoloso, e attraverso l’atto di digrignare i denti si tenta di scaricare la tensione psichica o l’aggressività repressa.
Chi soffre di questo disturbo, infatti, molto spesso ha la tendenza a rimuginare o preferisce soffocare la rabbia che prova per non attivare sensi di colpa o per paura di esagerare. La prima cosa da fare, non appena si ha il sospetto, è fare una visita odontoiatrica. Lo specialista, infatti, qualora confermi i dubbi, applicherà un apparecchio detto “bite” per riposizionare la arcate rilassare la muscolatura di mandibola e collo mentre si dorme.
Viene da sé, che il bite migliora la situazione, ma non la risolve alla radice, perché le tensioni o la rabbia repressa cercherà altri canali di sfogo ed è necessario occuparsi anche del disagio psicologico che si nasconde dietro il bruxismo.