Prova costume: alcuni non sanno nemmeno cosa sia, o perché sono sempre in formissima o perché più semplicemente non se ne importano granché di qualche chilo in più. Per altri invece diventa un chiodo fisso che martella a distanza di mesi dal fatidico primo giorno in spiaggia, generando ansia e complessi.
La dottoressa Judith J. Wurtman, co-autore di The Serotonin Power Diet: Eat Carbs — Nature’s Own Appetite Suppressant — to Stop Emotional Overeating and Halt Antidepressant-Associated Weight Gain, ricordandoci che per accedere al mare non è richiesta alcuna caratteristica fisica da concorso di bellezza, ci spiega che, se proprio si vuole perdere peso senza deprimersi e stressarsi, diventando irritabili e scontrosi, il segreto è sfruttare il legame tra carboidrati e cervello. Come?
Il potere lo detiene, ancora una volta, lei: la gettonatissima serotonina. I carboidrati sani contenuti in pasta, patate, riso, quinoa, orzo, lenticchie, fagioli, mais, frumento, stimolano la produzione di questa importantissima sostanza chimica. I risultati li conosciamo ormai da tempo: la serotonina ci mette di buonumore, in particolar modo stabilizza il nostro stato d’animo, evitando quegli sbalzi deleteri sia per il nostro equilibrio psicofisico che per le relazioni interpersonali.
La serotonina, spiega la Wurtman, ha però anche un’altra importante qualità: riesce a diminuire il senso di appetito. Ecco perché quando mangiamo carboidrati ci sentiamo più facilmente sazi e anche soddisfatti rispetto allo stesso apporto calorico fornito da frutta e verdura. Questo non significa abbuffarsi di carboidrati, ma semplicemente non escluderli da una dieta che voglia ottenere effetti duraturi senza necessariamente renderci infelici e farci avvertire i morsi della fame.
A proposito di fame, la Wurtman sottolinea che la serotonina agisce non sulla fame bensì più che altro sull’appetito, che è quello che poi ci porta a mangiare di più anche quando non ne avremmo la necessità dal punto di vista dell’apporto nutrizionale. Perché usare i farmaci che sopprimono l’appetito e cercano di simulare l’azione della serotonina, quando proprio tramite una dieta che contiene carboidrati possiamo avere un effetto ancora più potenziato ed esente da rischi?
Secondo l’esperto le diete che escludono quasi totalmente i carboidrati danno soltanto l’illusione di aver perso peso in fretta, ma spesso sono i liquidi non più assorbiti dai carboidrati a dileguarsi, i chili poi ritornano. Se a questo si aggiunge che eliminare i carboidrati rende tristi e nervosi, aumenta l’appetito e porta a terminare in anticipo la dieta, allora si conclude che è meglio procedere a piccoli passi e perdere peso rimanendo di buonumore. L’attività fisica, più di qualsiasi farmaco, è un ottimo alleato per raggiungere entrambi gli scopi.
[Foto1: via Wikimedia Commons; Foto2: via Wikimedia Commons]