Stando ai recenti avvenimenti di cronaca, ecco che oggi affrontiamo un argomento scottante: il dimenticare un figlio in auto. Per comprendere bene le dinamiche psicologiche e riuscire meglio ad addentrarsi nello status, senza rischiare di dare semplicemente dei giudizi, ecco che andiamo a capire cosa è successo a livello psicologico nel padre di Perugia.
Per capire bene, andiamo a paragonare i giudizi di due psicologi diversi che hanno dichiarato le condizioni ai giornali. Il primo caso è quello che parla di rapporti sociali ed inconscio. La giustificazione è che un uomo, non nasce naturalmente predisposto per badare ai figli, il suo primo obiettivo è sicuramente il lavoro, e quando ci è impegnato, è in grado anche di rimuovere completamente la realtà.
Ovviamente specifica anche che una madre non potrebbe dimenticare nello stesso modo un figlio, questo perché ha una sorta di sensore biologico che le porta automaticamente a ricordarsi dei propri figli. Inoltre, è anche previsto che molte mamme sentano un sesto senso molto forte nei confronti dei figli, al punto di sentire anche a distanza quello che prova un figlio.
Per l’uomo rimane il fatto di una censura del resto della vita quando sono al lavoro. Sicuramente vengono messi sotto stima anche i ritmi frenetici a cui l’uomo moderno è tenuto a vivere. Fatto sta, che i figli oggi nemmeno fanno più una vita serena e presto autonoma. Esistono già da fanciulli piccolissimi gli asili nido, oppure subito dopo, le attività extra scolari che portano via del tempo e soprattutto fanno si che allo stress quotidiano del genitore, ci sia anche l’addendum degli stress dell’accompagnare i figli ovunque.
Una cosa molto importante è anche quella di evitare fortemente il trattare i bambini come genitori. Il trattamento da adulto va evitato proprio per far si che seppur il figlio si responsabilizzi, sia sempre un pensiero per il genitore.