Il disturbo bipolare è classificato come un disturbo che si caratterizza per gli sbalzi d’umore che oscillano tra la mania e la depressione, condizioni che si verificano tra periodi di umore “normale”, definito come eutimia. Dalle ricerche svolte in precedenza abbiamo appreso come i circuiti che regolano il controllo delle emozioni in pazienti bipolari siano alterati e ciò può influenzare la capacità di esercitare un controllo sulle emozioni stesse e favorire episodi di alterazione dell’umore.
Su questa linea di ricerca si pone uno studio appena pubblicato sul numero di gennaio di Biological Psychiatry e condotto da ricercatori dell’Indiana University School of Medicine. All’esperimento hanno partecipato persone che soffrivano del disturbo oggetto dello studio, i quali sono stati sottoposti a risonanza magnetica funzionale (fMRI) mentre erano impegnati a dare delle risposte di fronte a materiale che per loro poteva avere una risonanza emotiva o essere neutro. I ricercatori hanno reclutato solo persone che non stavano assumendo farmaci per curare il disturbo ed hanno analizzato i pattern di attivazione cerebrale dei pazienti in base allo stato d’animo che stavano attraversando: maniacale, depresso o eutimico.
Dall’analisi dei pattern visualizzati è stato possibile osservare come sia i pazienti depressi, quelli maniacali ed eutimici mostravano un’attività anomala di determinate aree corticali del cervello nel momento in cui dovevano controllare le loro risposte di fronte a materiale dalla valenza emotiva positiva o negativa. Tali risultati sembrano suggerire come le anomalie a carico del circuito cerebrale che regola le emozioni possono contribuire a influenzare la vita emotiva dei pazienti con disturbo bipolare.
L’autore dello studio, il dottor Amit Anand, commentando i risultati ha affermato:
“Questo studio fornisce importanti informazioni riguardanti le aree del cervello che possono essere importanti per controllare la risposta al materiale emotivo e le anomalie funzionali in queste aree nei disturbi dell’umore.”
Il dottor John Krystal, direttore di Biological Psychiatry, sostiene che questi risultati sono incoraggianti in quanto possono migliorare l’accuratezza dei trattamenti per il disturbo bipolare, inclusi neurostimolazione e psicoterapia.
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