L’esposizione a notizie di cronaca, soprattutto se frequente, è fonte di stress e ciò si accompagna ad un aumento dell’intensità del dolore cronico, secondo le conclusioni a cui sono approdate le ricerche condotte in passato. In uno studio guidato da Sonia Lupien presso l’Università di Montreal e pubblicato su PLoS One, i ricercatori hanno voluto indagare se ci fossero differenze di genere per quanto riguarda l’intensità dello stress provato.
Il disegno sperimentale prevedeva che l’intero campione, composto da uomini e donne, venisse diviso in un gruppo sperimentale, esposto a notizie dall’impatto negativo, ed in un gruppo di controllo che, al contrario, aveva accesso a notizie “neutrali”. Dopo che i due gruppi avevano appreso le notizie venivano sottoposti a degli stress test e inoltre veniva misurato il livello di cortisolo salivare (l’ormone dello stress) ad ogni partecipante.
Dai risultati è emerso come l’esposizione alle notizie negative non fosse una reale fonte di stress, né per gli uomini nè per le donne. Le differenze invece diventavano significative dopo l’esposizione dei soggetti allo stress test. Si è potuto ossevare, infatti, come il livello di cortisolo fosse più alto per le donne esposte alle notizie negative rispetto sia ai maschi dello stesso gruppo che ai maschi ed alle femmine del gruppo di controllo. Inoltre, si è visto come, il giorno dopo, le donne avevano una probabilità significativamente più alta rispetto agli uomini di rivivere le emozioni negative associate alle notizie. Se le ricerche in passato si erano limitate a dimostrare che l’esposizione alle notizie negative può essere fonte di stress, questo studio è andato oltre, osservando gli effetti che tali notizie hanno sui risultati allo stress test e sulla possibilità di rivivere, il giorno dopo, le reazioni emotive che suscitano.
I ricercatori, a conclusione dello studio, hanno affermato che il modo in cui le persone reagiscono alle notizie negative dipende da differenze di genere che sono alla base dei processi di memoria e di stress. La loro idea coincide con precedenti ricerche secondo le quali più i giovani sono esposti ai media più aumenta la possibilità che possano sviluppare i sintomi della depressione in età adulta.
Foto Credits/ Ed Yourdon su Flickr
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