Bimbi nel lettone: giusto o sbagliato?

Chi di noi da piccolo non voleva sempre stare nel lettone con mamma e papà? Ebbene, seppur per un certo periodo di tempo, secondo alcuni studiosi questo sarebbe stato pericoloso per i bambini al punto da avere delle ripercussioni psicologiche nel futuro da adulto, ad oggi con un nuovo studio basato proprio sul “co-sleeping”, ci si rende conto che per i piccoli non ci sono conseguenze dannose.

I ricercatori della Stony Brook University di New York, hanno infatti pubblicato su Pediatrics uno studio che ha seguito ben 944 coppie ed i propri bambini, tra i quali un 50% dormiva con i genitori e l’altra metà no.

Per i primi mesi di vita del bambino ovviamente si è rilevato come molti bambini ed anche molti adulti preferiscano lo stare insieme, anche perché sembrerebbe che il piccolo smetta di piangere con maggiore facilità nel caso in cui dorma con i genitori. I pediatri hanno sempre sconsigliato il co-sleeping per paura dell’abitudine che si sarebbe ripercossa per l’età adulta, oltre al fatto che questa abitudine minasse l’intesa sessuale della coppia, oltre che l’educazione dei figli.

La coordinatrice della ricerca, Lauren Hale, ha dichiarato che:

“Madri dello stesso livello sociale educano i bambini esattamente nello stesso modo indipendentemente dal fatto di farli dormire con sé o no”.

Ovviamente il co-sleeping o bed-sharing, come lo definiscono molti pediatri americani conserva in se anche dei contro oltre che dei pro. Tra i vantaggi, sicuramente esaminiamo il favorire dell’allattamento in alcune situazioni, ma d’altro canto potremo anche creare un disagio in età più avanzata quando poi il bimbo sarà costretto  a dormire da solo.
Esemplificative le parole dello psicologo Maurizio Brasini:

“Attraverso il lettone scorrono i momenti cruciali del ciclo vitale di una famiglia. Prima sarà il talamo di due amanti, poi un pancione occuperà una parte dello spazio comune, e poi ancora si trasformerà in nido. Il letto è uno spazio importantissimo ma è sempre e comunque solo un letto. L’importante, come al solito, è l’equilibrio che si instaura all’interno della famiglia”.