Di esempi ne abbiamo tanti e si sprecano:
Voglio che tu mi ami come se fossi una torta calda, continua a pensare a me, a fare quello che ti piace e poi, ragazzo, dimenticati il mondo, perché saremo solo io e te stasera.
Questo ce lo dice Rihanna, la più sensuale tra le rapper, che nel suo ultimo singolo, Only Girl (in The World) è bollentissima, una vera bomba ad orologeria, tanto da farle “sospirare”
Voglio fare il letto per te, ti farò ingoiare il tuo orgoglio, baby, ti dirò tutti i segreti che sto custodendo, puoi venire dentro di me..
Questi sono semplicemente degli assaggi di quanto le parole possano alludere, suggerire malizie, solleticare: è il dirty talking, preludio segreto della sessualità.
Già è difficile capire a volte perché a volte una voce sappia accendere il cuore e titillare il clitoride della nostra anima..Poi, a dispetto di una laurea con lode, a volte succede che ti ecciti se un giovane manovale ti dice cose volgarissime e a te sembra il canto di un usignolo. Chissà perché?
Questo è almeno quanto si chiede la poetessa Claudia D’Angelo mentre intrattiene ospiti e donne curiose dello spazio ZouZou (una boutique di lingerie e centro culturale atipico in piena Roma), riguardo il tema della serata: il “parlare sporco”.
Tale “fenomeno”, ci viene spiegato dal nostro “dott sex” del Niguarda di Milano, Maurizio Bini:
La verità è che un giochino difficile da maneggiare. Sono poche quelle che apprezzano la complicità che una parolaccia può creare tra i due. E solo a patto che anche lei si senta autorizzata ad esprimersi allo stesso modo. Ma a letto le pari opportunità non sempre valgono, così lui si inibisce. Anche per questo al dirty talking ricorre meno gente di quanto si pensi. E’ che ormai sembra parte del copione, ci siamo abituati al sesso recitato ad uso di you-porn, del filmino autoprodotto, al rapporto sessuale raccontato dal cinema. In realtà tra le lenzuola il repertorio verbale spesso è parecchio limitato. Molti, semplicemente, si abbandonano ai suoni primordiali dettati , dal cervello rettile, la sede degli istinti primari.