Pare che mettersi a letto dopo un trauma, uno spavento, ma anche un film horror o un’immagine raccapricciante, accentui le emozioni negative, poiché il sonno favorisce la “protezione” da parte del cervello dei ricordi emozionali. A sostenere l’originale tesi è uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università del Massachusetts Amherst, negli Usa, pubblicato sul “Journal of Neuroscience”.
Secondo gli studiosi, infatti, dopo un evento spiacevole o traumatico è meglio restare svegli, in questo modo così, questa forza si smorza e la risposta emotiva si riduce al massimo. La ricerca ha coinvolto 106 volontari sani, 68 donne e 38 uomini, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, che sono poi stati sottoposti a una serie di test per valutare le risposte emotive, tra cui diverse immagini al computer a cui dovevano dare una valutazione in termini emozionali.
Un sottogruppo selezionato a caso tra i partecipanti, poi, è stato sottoposto a una polisonnografia con elettrodi attaccati al cuoio capelluto, e monitorati mentre dormivano. L’intento, infatti, era quello di verificare il ruolo esercitato dai traumi durante i sogni o altri processi cerebrali nella fase di sonno REM. In questo modo, è emerso come il sonno avesse avuto effetti significativi sulla memoria e le emozioni dei partecipanti. In particolare, i soggetti riconoscevano meglio le foto mostrate dopo aver dormito, rispetto a chi invece era rimasto sveglio.
Sulla scorta di esperienze in tribunale, i ricercatori hanno appurato che le persone chiamate a testimoniare perché presenti a un fatto inquietante o drammatico ricordavano molto meglio quanto accaduto se avevano dormito dopo l’evento, e avevano anche reazioni emotive molto più forti. Chi invece era restato sveglio presentava ricordi più frammentari, ed erano meno coinvolti emozionalmente.
Il fenomeno, come spiegano gli autori, potrebbe trovare una spiegazione nel processo evolutivo. I nostri antenati traevano vantaggio da questo processo in quanto l’emergere prorompente delle emozioni legate a eventi spiacevoli o pericolosi, li metteva in guardia tenendoli lontani dai pericoli. Oggi, invece, potrebbe avere un significato per le persone con disturbo da stress post traumatico.
Photo Credit|Medicinalive
Alessia 16 Aprile 2015 il 14:19
Qua un articolo interessante che spiega bene la relazione fra fase REM del sonno e la gestione delle emozioni negative: http://happily.it/la-scienza-del-sonno-sogni-depressione-e-come-il-sonno-rem-regola-le-emozioni-negative/