Errori arbitrali: si fa presto a gridare imbecille o corrotto ma sotto può esserci dell’altro, ad esempio un disturbo di percezione. Ad affermarlo un recente studio condotto dal Pisa Vision Lab, istituto toscano che si occupa proprio di ricerche sulla percezione. Gli arbitri, spiegano gli autori, non sempre quando fischiano un fuorigioco sbagliato lo fanno perché coinvolti in qualche tresca alla Calciopoli, soprattutto se appaiono davvero convinti della decisione presa.
Spiegano i ricercatori toscani che
In una situazione confusa più aumenta il numero degli stimoli visivi, più al sistema decisionale del nostro cervello viene presentata solo una soluzione, che può essere errata, ma che viene mostrata in maniera molto certa.
In pratica, dover prendere velocemente una decisione durante azioni di gioco abbastanza confuse porta di conseguenza a puntare su una percezione, anche sbagliata, ma quella più netta e che in quel momento sembra essere quella corretta. Come afferma uno degli autori, David Burr, docente di psicologia fisiologica all’Università di Firenze:
Apprezzare la numerosità, la quantità degli oggetti è un fatto anche sensoriale, ha carattere percettivo e non solo cognitivo.
Maria Concetta Morrone, docente di fisiologia alla Facoltà di Medicina di Pisa, senior researcher del Vision Lab, spiega che tutto si gioca sulla nostra capacità di costruire una mappa visiva, che sia il più possibile stabile, di quanto ci circonda, un ritratto del mondo esterno affidabile, insomma:
Nel continuo lavoro di costruzione e ricostruzione dell’immagine, il cervello anticipa i nuovi dati basandosi su quelli precedenti e colloca i nuovi dettagli in una precisa posizione anche in base al tempo di acquisizione dell’immagine e dello spostamento dello sguardo da un punto ad un altro. Ciò vuol dire che la costruzione della mappa dello spazio viene condotta basandosi anche sulla percezione del tempo.
Basterà questo studio a non scatenare l’ira dei tifosi, dei giocatori e degli allenatori quando un arbitro sbaglia? Complicato, a dir poco, spiegare ad un sostenitore arrabbiato che è tutta una questione di percezione!
[Fonte: Repubblica]