Facebook, il social network con la s maiuscola, la piattaforma che ci aiuta a mantenere i contatti con persone più o meno vicine e che, diciamolo, a volte ci riavvicina, per fortuna o meno, persino con chi sentivamo lontano anche quando si trovava a pochi centimetri da noi. Quando mi capita di imbattermi in qualcuno, rari, rarissimi incontri, che è fuori dal faccia a faccia virtuale, un po’ mi sorprende la determinazione con cui non si lasciano trascinare nel tunnel travolgente della condivisione a portata di clic. La domanda è: si può rimanerne fuori senza sentirsi tagliati fuori e soprattutto senza tagliare qualcuno fuori?
Perché, che ci piaccia o meno, si tratta di uno strumento di comunicazione sempre più diffuso e che sarà sempre più difficile ignorare se vogliamo continuare a vedere, sentire e ricevere aggiornamenti da familiari, parenti, amici, conoscenti, colleghi. Ma quali sono i sette peccati di cui non macchiarsi una volta su Facebook? Ce li illustra la dottoressa Susan Krauss Whitbourne, psicologa, docente alla University of Massachusetts Amherst, autrice di The Search for Fulfillment.
- Gelosia. Evitare di spulciare nella bacheca e negli aggiornamenti di stato del partner e dei suoi contatti alla ricerca di indizi su presenti tradimenti o tresche. Potreste imbattervi in informazioni false o in messaggi ambigui che daranno adito ad incomprensioni. Idem per gli ex, nascondete i loro aggiornamenti se proprio non ve la sentite di eliminarli dai contatti.
- La paura di rimanere tagliati fuori da eventi divertenti. Provare invidia perché i vostri amici sono insieme e sembrano spassarsela senza di voi. E’ poi così divertente se passano il loro tempo ad aggiornare Facebook piuttosto che a godersi l’incontro?
- Avviare competizioni con gli amici su chi raccoglie più consenso sulla bacheca, più mipiace agli stati, con chi suscita più ilarità. Non è una gara a chi condivide il link più divertente o la citazione più saggia. Rilassatevi e godete piuttosto dell’avere contatti così simpatici.
- Svelare troppe informazioni sui propri problemi, che si tratti di difficoltà lavorative, disturbi di salute piuttosto che di giornate storte snocciolate nei minimi dettagli a mezzo mondo. Non farlo sulla bacheca. Se volete sfogarvi con un amico potete usare canali privati, la chat o i messaggi. Immaginate che quello che state scrivendo o la foto che avete pubblicato di una vostra sbornia finisca sulle pagine di un giornale: ne sareste felici? Se la risposta è sì condividetela pure, altrimenti datevi un freno.
- Aggiornare troppo spesso lo status e per di più con banalità di nessun interesse: sto mangiando, sto bevendo, sto lavorando, sto studiando. A chi volete che importi che state entrando in un bar? Se il luogo che state visitando è di una certa attrattiva o frequentato anche da molti dei vostri amici documentate pure i vostri spostamenti, altrimenti meglio lasciar perdere.
- Provare rimorso per aver pubblicato un aggiornamento stupido o uno status offensivo. Potete cancellarlo sperando che nessuno lo abbia letto ma se il danno è fatto è bene scusarsi con l’interessato con un messaggio privato. In generale questi errori si possono scongiurare evitando il punto 5, ovvero aggiornare di continuo con ogni più piccola emozione o idea che vi passa per la testa. Ovviamente anche evitando di bere e postare su Facebook allo stesso tempo. A tal proposito lo stesso Zuckerberg docet.
- Cadere nella dipendenza da Facebook al punto da mettere a rischio la propria salute o quella degli altri, distraendosi come è tragicamente avvenuto ad alcune madri prese da FarmVille e smarrendo l’identità reale nell’io virtuale.
Se riuscirete ad evitare queste sette trappole, conclude l’esperta, potrete utilizzare Facebook per rimanere collegati alla vostra rete sociale in modo psicologicamente sano.
clelia 28 Giugno 2011 il 22:16
elementare
Paola Pagliaro 29 Giugno 2011 il 12:01
🙂 sì ma non credo siano in tanti a rispettarli tutti! Le cose più semplici a volte sono le più difficili da fare…