Charlie Chaplin diceva che ridere fa bene e che ogni giorno speso a ridere e ad essere felici non è un giorno perso. Ma allo stesso tempo Seneca, il filosofo greco, ci ricordava che la felicità è breve e instabile. Ad approfondire il discorso sulla felicità è uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’University College di Londra. Coloro che sono felici e soddisfatti della propria vita risultano avere la possibilità di abbassare ben del 35% il rischio di morte prematura rispetto a tutti coloro i quali vivono una vita che non li soddisfa e che li rende completamente infelici.
La felicità risulta essere, quindi, il motore della nostra vita. Più si è felici più si vive serenamente e per lungo tempo. La ricerca è stata molto approfondita ed è durata un bel po’ di tempo: più di cinque anni. In particolare, gli studiosi hanno analizzato un campione di quasi quattromila soggetti di età compresa tra i 52 e i 79 anni. La ricerca è stata basata sulla somministrazione di un questionario.
In quattro momenti della giornata (il risveglio, mezz’ora dopo essersi alzati dal letto, i momenti prima della cena e prima di andare a letto, per la precisione) si è chiesto di misurare il proprio livello di felicità. I soggetti erano aiutati nella misurazione da una scala che da 1 a 4 spiegava il loro stato.
Dopo il questionario, il campione è stato suddiviso ulteriormente in tre gruppi in base ai risultati. Da un lato coloro i quali risultavano molto felici, dall’altro quelli mediamente felici e infine gli infelici. Tutti i soggetti partecipanti sono stati poi monitorati per un periodo lungo di cinque anni. In questo arco temporale è stato notato che la percentuale di persone decedute è stata solo del 3,6% nel gruppo delle persone felici, contro il 7,3% del gruppo delle persone infelici. Insomma, il monito è chiaro: siate felici e godetevi la vita.