L’incomprensione è all’origine di molto del nostro malessere e della nostra insofferenza nei confronti degli altri. Le parole sono strumenti potenti ed efficaci ma anche estremamente arbitrari ecco perché bisogna fare molta attenzione a come le si mette insieme, farlo in un modo che non sia giusto e comprensibile solo per noi ma anche e soprattutto per chi deve capire quello che stiamo dicendo, il nostro interlocutore. Nessuno può arrivare ad interpretare il nostro flusso di coscienza, forse nemmeno noi, e la vita non è un’opera della Woolf.
Non c’è tempo per analisi ed interpretazioni, le nuove piattaforme di comunicazione sono simultanee, puntano ad un messaggio diretto, essenziale ma non per questo necessariamente scarno ed inconsistente piuttosto che senza alcun valore.
Il rischio di dire la cosa sbagliata, di essere interpretati male o non compresi del tutto quando si scrive una mail o si conversa è sempre in agguato. Parliamo della comunicazione multimediale, ad esempio. Cosa dobbiamo e non dobbiamo fare per farci capire e ridurre al minimo le incomprensioni quando ci interfacciamo utilizzando i social network, le email, gli sms? Pensare in anticipo, in un’atmosfera di vero e proprio religioso silenzio, una sorta di minuto di raccoglimento, cosa vogliamo dire e quale reazione vogliamo o non vogliamo suscitare. Immaginiamo di essere dall’altra parte e di ricevere un messaggio simile, come reagiremmo?
Stabilito l’oggetto della nostra finalità comunicativa, dobbiamo stemperarlo e denudarlo da tutti gli orpelli inutili, da argomenti che deviano dal tema principale e che rischiano di confondere (spaziare va bene per un vis-à-vis ma in una mail non è il caso di perdersi, c’è il rischio di non trovarsi più). Via anche tutte le frasi che si prestano ad interpretazioni ambigue così come messaggi retorici e discorsi di cui non si comprende bene quale sia il fine, frecciatine o allusioni. Il pour parler per intenderci non funziona, se non si ha nulla da dire, a conti fatti, è meglio non parlare ovvero non inviare.
Sintetizzare è altrettanto essenziale quasi quanto la chiarezza ed un modo di parlare semplice che non lasci adito ad equivoci. Pochi preamboli e niente conclusioni da tema scolastico, per intenderci. L’essenzialità e la rapidità con cui arriva il messaggio principale sono determinanti e verranno apprezzati da gran parte degli interlocutori.
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