Felicità, tra le tante ricette, naturali e non, più o meno magiche ed in mezzo agli infiniti percorsi possibili per sentirsi bene, lasciandosi travolgere da un’ondata di gioia e buonumore, trovano posto alcune semplici azioni, banali nella quotidianità di chi non ha impegni lavorativi ma spesso trascurate da tempo immemore in chi passa la maggior parte del suo tempo alla scrivania, nel suo studio a casa piuttosto che in ufficio. Tra queste figura certamente uscire dagli ambienti chiusi domestici e professionali e trascorrere del tempo all’aria aperta. Perché è così importante e quali benefici derivano dal vedere la luce del sole dopo ore passate all’interno di un edificio ce lo spiega Gretchen Rubin, psicologa americana, autrice di The Happiness Project.
L’esperta ci ricorda gli effetti sulla psiche della vita all’aria aperta accertati dalla ricerca. Non esporsi alla luce naturale ed all’aria aperta è uno dei fattori di rischio in comune a molte persone che lamentano un senso di stanchezza perenne ed uno stato d’animo decisamente giù di morale.
La luce è in grado di stimolare la produzione di sostanze chimiche a livello cerebrale capaci di migliorare l’umore e di aumentare il nostro livello di motivazione. Questo, sottolinea la Rubin, è valido anche per le persone che amano stare in casa e non sembrano soffrire particolarmente quando sono costrette a stare a lungo in ufficio, o ancora in chi ama poco uscire.
Passare del tempo fuori regala una sensazione di libertà, ripristina il contatto con la natura e le stagioni, restituisce colori, odori, sensazioni meno asettiche e monotone degli ambienti chiusi. Se possibile, oltre che andare a lavoro a piedi piuttosto che uscire a fare due passi dopo pranzo o dopo cena, sarebbe bene, consiglia la psicologa, organizzare di tanto in tanto delle escursioni nella natura o magari prendersi un cane che stimoli ad uscire di casa ogni giorno per una passeggiata.
Pensate che ben il 93% del tempo a disposizione nell’arco di una giornata viene speso all’interno, dati che si riferiscono ai Paesi industrializzati. Cerchiamo dunque di sottrarre almeno una piccola percentuale a questa grossa fetta di reclusione per aprire quella porta e rivedere il sole.
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