In Italia ci sono poche nascite. Molto spesso i genitori preferiscono concentrare tutte le loro energie su un solo bambino per potergli dedicare tutte le cure possibili. Proprio per questo, molto spesso (ma non vogliamo cadere in dei clichè o degli stereotipi) i figli unici vengono viziati e coccolati da mamma e papà, che attendono da loro il miglior risultato. Una ricerca promossa da Daniela Del Boca, docente di Economia Politica dell’Università di Torino, ha dichiarato come l’Italia detenga il primato di Paese con tasso di fecondità più basso d’Europa.
Il Corriere della Sera ha pubblicato qualche giorno fa un articolo che ci parla della situazione della natalità in Italia confrontata con l’argomento centrale dei figli unici. Più che guardare ai risultati bisogna preventivamente chiedersi perché molto spesso si fa solo un figlio. Le motivazioni sono varie: la crisi economica, le difficoltà per le madri di conciliare la propria vita professionale con la vita personale, le discriminazioni sul lavoro. Quando nasce un bambino molte donne lasciano il lavoro e non sono supportate da delle strutture adeguate che possano tenere con sé i bambini. Quindi, la famiglia tipica italiana risulta essere composta da mamma, padre e figlio. Il figlio unico è sempre stato visto come il fulcro delle attenzioni dei genitori e per questo il protagonista di risultati di successo nella scuola come nella vita. Ma rispetto ai coetanei dei altri 56 Paesi i nostri bambini risultano avere dei punteggi pessimi nelle competenze linguistiche e nelle abilità matematiche.
Insomma, il figlio unico risulta essere più intelligente rispetto ai bambini che fanno parte di famiglie più affollate? Ci sono ancora molti dubbi. Ad esempio, i dati del Programme For International Student Assestment riporta dei risultati diversi rispetto al docente torinese. Secondo il programma PISA i gli unici riescono a muoversi nel mondo reale meglio rispetto agli altri ragazzi ed hanno anche dei punteggi scolastici superiori.