Osservare questa immagine susciterà sicuramente sensazioni di dolcezza e protezione, potremmo inventare cento storie sui due soggetti e confrontarlo con le nostre esperienze personali. Questo perché tendiamo a considerare il bacio come il gesto d’amore per eccellenza.
E una recente ricerca svolta da Colin Hendrie dell’Università di Leeds e pubblicato su “Medical Hypothetis” dimostra che il bacio esercita una funzione benevola sull’organismo, contribuisce infatti a migliorare le difese immunitarie. Baciare qualcuno, dunque non rappresenta solo l’attrazione o un legame affettivo come siamo abituati a considerarlo. Esiste una vera e propria scienza del bacio, la Filematologia, che ne studia le caratteristiche e le funzioni, riservandoci curiose sorprese.
Secondo Colin Hendrie, lo scopo del bacio è trasmettere i germi e in particolare il Cytomegalovirus, il quale viene trasmesso dall’uomo alla donna per preservarne la salute e la futura prole.
Questo germa è molto pericoloso soprattutto per le donne in gravidanza e grazie allo scambio di saliva l’uomo trasmette il virus alla partner, che le consente di sviluppare gli opportuni anticorpi, ciò avviene soprattutto in individui che hanno una relazione di almeno sei mesi.
Altro che romanticherie e gesti di amore! Il bacio è dunque il risultato del processo evolutivo che nasce quando il neonato succhia il latte dal seno della madre.
Al contatto delle labbra seguono una serie di processi, come lo scambio di saliva, di odori e di messaggi tattili che ci permettono di capire se la persona che abbiamo davanti è o meno il partner giusto per noi.
Inoltre, come afferma la Filematologia, baciare aiuta a combattere lo stress. Wendy Hill del Lafayette College ha analizzato gli effetti provocati da un bacio della durata di tre minuti in alcune coppie, questa osservazione le ha permesso di notare che provoca negli uomini un aumento dell’ossitocina, un ormone importante nell’accoppiamento, e una diminuizione del cortisolo, responsabile dello stress.
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