Parliamo di novità, sempre più importante risulta in Italia convivere con nazionalità diverse e soprattutto rispettare le regole comuni. La più classica situazione da lite è basata sulla convivenza in condominio, quella che porta alle liti per il posto auto e soprattutto per le ore piccole fatte da alcuni inquilini a base di festini e varie.
La chiave risolutiva di questo dilemma sta nella nuova figura professionale che si sta diffondendo a macchia d’olio. Parliamo del mediatore – paciere tra inquilini che permette di mettere a punto regole di convivenza e soprattutto tenta di mettere insieme mondi distanti nel caso di etnie diverse. Che siano marocchini, americani, svedesi, italiani o quanto altro poco importa. Il suo compito è semplicemente quello di fare da mediatore culturale e spiegare secondo una serie di procedure il corretto funzionamento della convivenza e della gestione delle spese.
Elisa Simoni, assessore al Welfare della Provincia di Firenze che sta organizzando i primi corsi per mediatori ha dichiarato che: “L’idea è quella di creare una figura professionale per applicare a pieno la legge regionale 78 del 1983, che delega agli assegnatari di alloggi popolari la possibilità di autogestire le spese condominiali. Ma i corsi non si limiteranno a questo. Gli immigrati che ne faranno richiesta impareranno sì gli aspetti giuridici e amministrativi che regolano la convivenza in un condominio, ma sosterranno anche lezioni di psicologia per impare a calibrare le relazioni fra un immigrato e l’altro. A generare tensioni è anche il contesto. Sappiamo che gli immigrati sono fra le fasce più deboli, i più poveri e anche quelli penalizzati dal gap culturale“.
Un’idea senz’altro molto carina e soprattutto utile per un Paese come l’Italia, che giorno dopo giorno sta aprendo sempre più porte agli immigrati e si sta trasformando in una vera realtà nuova per le etnie.