Nella realtà quotidiana si parla tanto dei giovani come bamboccioni, come amanti dei mass media, come liberi scansa fatiche o ancora come opportunisti che passano troppo tempo su Facebook. Probabilmente l’idea del giovane non è ancora stata tradotta, anche perchè forse i giovani non hanno ancora trovato la possibilità di interpretare la propria realtà mutevole troppo velocemente, o ancora di anticipare e recepire per bene i cambiamenti.
Oltre i suddetti tra gli aggettivi che vengono “cuciti addosso” ai giovani troviamo anche narcisista e seguace della massa. Purtroppo tutti questi fattori di insoddisfazione da parte dei giovani e soprattutto di questa non delineazione della realtà giovanile è dovuta al fatto questi ultimi possono essere definiti come “figli dell’incertezza“.
Mai una certezza sul proprio futuro, assaliti dalla globalizzazione che divora tutto, dal terrorismo internazionale che li spaventa e dalla crisi economica che non permette di vedere spiragli di luce per il proprio futuro. A spiegare meglio la condizione attuale dei giovani è stato il Professore Lello Savonardo, docente di Comunicazione e culture giovanili, presso la Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, che ha dichiarato: “I ragazzi stanno vivendo una condizione di incertezza rispetto a una società che non offre certezze, questo ha comportato l’allungamento del periodo in cui si rimane socialmente giovani. Se, infatti, fino a venti anni fa si era giovani dai 15 ai 24 anni, ora lo si è fino ai 34 anni. E questo perché, le principali tappe che conducono al diventare adulti, e cioè l’autonomia economica, l’indipendenza e la possibilità di avere un nucleo familiare e quindi dei figli, si sono spostate in avanti nel tempo“.
Questa condizione, questo status è purtroppo destinata a continuare ancora perchè le nuove generazioni avranno bisogno di tempo per abituarsi al cambiamento.
Commenti (2)