E’ un detto popolare che si ripete quotidianamente, e spesso si è pensato che lo utilizzino solo coloro che non hanno invece i soldi per potersi permettere i lussi.
Eppure un recente studio sembra dimostrare che non è proprio così. Nella vita quotidiana infatti, ancora non si è dato il giusto valore all’avere molti soldi sul conto corrente, oltre che all’avere la libertà di essere e di pensare ciò che si vuole.
A fare chiarezza su questo “mistero” che da tempo affligge l’uomo, ci hanno pensato i ricercatori della Victoria University di Wellington (Nuova Zelanda), che hanno risposto a questa domanda, pubblicando sul Journal of Personality and Social Psychology uno studio in materia.
Questa rivista molto accreditata, in quanto edita dall’ American Psychological Association, ha riportato come il denaro non comprerebbe la felicità di nessuno.
Il benessere sociale, secondo quanto scritto non deriva dal benessere economico, bensì da quanto le possibilità offerteci di fare le nostre scelte, quello che vogliamo e quando lo vogliamo, viene fatto in totale autonomia seppur in povertà.
Gli psicologi che hanno seguito lo studio, Ronald Fischer e Diana Boer, sono partiti da una raccolta dati basata su un interessante campione di ben 420.599 persone con una età media di circa 40 anni e soprattutto di culture diverse perché provenienti da 63 Paesi tutti diversi.
I test a cui sono state sottoposte le persone sono stati tre e tutti di tipo psicologico, tesi a misurare i segnali di stress suddivisi in 4 macrocategorie: somatizzazioni, ansia e insonnia, disfunzioni sociali e depressione grave.
Questo tipo di esame ha portato ad evidenziare l’esaurimento emozionale, oltre che la mancanza di realizzazione ed una sorta di spersonalizzazione. I dottori hanno dichiarato che:
“Siamo giunti alla conclusione che, per raggiungere il benessere individuale, l’autonomia decisionale e la socializzazione siano i fattori più importanti indipendentemente dalla ricchezza. Se la ricchezza, da sola, può essere considerata connessa alla felicità, questo effetto scompare quando viene inserito il fattore ‘autonomia’. In poche parole, i soldi portano autonomia, ma non aumentano il benessere o la felicità”.
Stefano 17 Giugno 2011 il 14:18
Oltre a questo mi ricordo di un’altra ricerca simile svolta analizzando soggetti che avevano vinto grosse fortune alla lotteria: anche in quel caso, entro breve il livello di felicità tornava ai livelli osservabili prima della grossa vincita.