Il sentiero dei sogni luminosi di Jasvinder Sanghera

Jasvinder Sanghera, indiana, ha conosciuto molto presto il dolore, a quindici anni è infatti scappata di casa per sottrarsi a un matrimonio combinato, sposando un ragazzo di una casta inferiore alla sua. Da quel giorno, la famiglia l’ha disconosciuta, ripudiata e minacciata di morte. Questa terribile storia non appartiene al profondo Sud dell’India, ma a Derby, una cittadina del Regno Unito. Nella sua autobiografia (Il sentiero dei sogni luminosi, Piemme, pp. 320, euro 17) vi sono anche l’impegno per le donne asiatiche dopo che sua sorella si è data fuoco proprio per sfuggire allo stesso destino.

Bisogna dire inoltre, che questa giovane donna, ha fatto qualcosa davvero grande, la sua associazione infatti, Karma Nirvana (in sanscrito, azione e luce) e il suo sito (www.karmanirvana.org.uk) solo in Gran Bretagna, nel 2009, ha salvato la vita di più di quindicimila donne.

E ci spiega anche come viene in loro soccorso:

Cerchiamo di rassicurarle: non stanno facendo nulla di sbagliato e non devono colpevolizzarsi. Se hanno più di sedici anni e hanno deciso di lasciare la famiglia, le ospitiamo nel centro fino a sei mesi. Diamo loro un appoggio concreto, ma soprattutto psicologico, facendole parlare con altre “sopravvissute”. Anche quando hanno una casa, manteniamo con loro un legame, per non farle sentire abbandonate.

E ci spiega che è riuscita a buttarsi alle spalle almeno un pò di quella sofferenza e dell’atteggiamento di sua madre afferma:

Con il tempo ho accettato che lei si comportasse con me come pensava fosse giusto. Ho imparato a liberarmi da questo dolore per vivere la mia vita.

E quando le si chiede che riflessioni ha tratto dal suo impegno nella campagna contro i matrimoni forzati, riconducendo tale costrizione in un reato, risponde:

C’è molta resistenza: si pensa che la legge finisca per demonizzare alcune comunità e che sarebbe un freno alle denunce delle vittime. Intanto nel 2008 abbiamo ottenuto il “forced marriage act“, una legge che offre protezione alle vittime da un eventuale matrimonio contro la loro volontà.

E continua:

I matrimoni forzati sono presenti anche nelle religioni sik e indù, anche se li troviamo in maggioranza nel Pakistan e nel Bangladesh islamici. Purtroppo è uno dei precedenti precetti insegnati nelle scuole religiose, fin da piccoli. C’è un’ora settimanale dedicata alla discussione dei diritti umani internazionali, in cui parlare di qualunque cosa, anche del diritto di scegliersi il partner nel matrimonio. Potrebbe essere uno spazio importante per mettere in discussione i condizionamenti familiari, ma ci orrebbe un rapporto di fiducia con le maestre, che non è facile instaurare quando nelle comunità si insegna nel silenzio.