Il concetto di apprendimento è spesso collegato esclusivamente al campo scolastico e universitario. Si nasce, si cresce, si studia e, quando si arriva nel mondo del lavoro, ci si allontana il più possibile dai panni di studenti.
Niente di più sbagliato. Oltre a portare, quando è possibile, la nostra esperienza sui banchi nella carriera professionale, occorre essere sempre pronti a imparare cose nuove, immagazzinare informazioni che possano tornarci utile in qualsiasi occasione della vita. Perché studiare non significa per forza stare col capo chino sui libri. Studiare significa esplorare, arricchirsi, non smettere mai di crescere.
Si impara qualcosa di nuovo perché ci piace, perché ci coinvolge. Imparare a scoprire nuovi aspetti mai approfonditi prima, ci fa capire quanto la vita sia piena di sfaccettature, ricca di aspetti che spesso ignoriamo. E più si impara, più siamo in grado di unire tutte le conoscenze, creare collegamenti tra loro e scoprire nuovi mondi.
L’apprendimento serve anche a non cadere nella trappola della noia, a non lasciarci andare alla routine, a non appiattirci. E aiuta a mantenere un discreto stato di salute mentale. Gli studi ce lo dicono: allenare la propria mente fa sì che, col passare degli anni, si abbiano meno possibilità di ammalarsi di terribili mali come il morbo di Alzheimer.
Ancora, si impara ad esempio a conoscere meglio la propria alimentazione per il benessero fisico, a capire quale sport sia il più adatto alle nostre esigenze, a orientarsi verso l’attività che ci permetta di scaricare lo stress, a fine giornata o a fine settimana. E si impara per poter poi trasmettere le proprie conoscenze agli altri: amici, colleghi. Soprattutto ai figli, allo scopo di essere genitori modello e punti di riferimento.
Fate dunque una lista dei desideri e segnate tutto ciò che ancora non conoscete, ma che vorreste imparare, magari nel nuovo anno ormai alle porte.