Una delle cose più difficili da fare è imparare a non trattare male gli altri quando si è incavolati. Vogliamo chiamarla la sindrome del capro espiatorio? Qualsiasi siano le motivazioni alla base è bene comprendere immediatamente che le persone che ci sono attorno non possono essere sempre una incosciente valvola di sfogo.
Quando si è arrabbiati per qualcosa, spesso e volentieri saltano filtri e inibizioni. Ed a farne le spese sono le persone vicine, spesso ignare di quello che sta accadendo, le quali improvvisamente si trovano risposte secche e dal tono perentorio ed ostile senza che possano capire come si sia arrivati a quel punto. Se vi rendete conto che questo accade, o ancor prima, quando l’incavolatura è appena maturata, contate fino a 10 e fermatevi a pensare prima di rispondere a qualsiasi persona o prima di parlare.
Se sentite che non riuscite a trattenervi, che non siete in grado di gestire adeguatamente la vostra rabbia, fermatevi un attimo e se necessario isolatevi per qualche minuto. Quando ci si altera, a prescindere dalla motivazione e dalle persone scatenanti tale stato, si tende a divenire insofferenti. E quando si è insofferenti si possono compiere delle azioni impulsive che si rischia di rimpiangere. Prima di trattare male gli altri quindi, cercate di comprendere quanto siate effettivamente capaci di dividere il vostro io nervoso da quello che deve avere a che fare con le altre persone. Se capite che potreste essere non giusti nei loro confronti, prendetevi il vostro spazio ed il vostro tempo prima di lasciarvi andare a qualsiasi tipo di interazione.