Oggi tocchiamo un argomento, che nel periodo Pasquale, sembrerebbe un po’ fuori luogo, ma comunque è un argomento di rilevanza scientifica, e quindi sembra giusto condividerne i contenuti.
Oggi parliamo di un momento che almeno una volta nella vita, ha coinvolto ogni singolo individuo del pianeta. Stiamo parlando del momento in cui si manda qualcuno a quel paese. Non vie è mai capitato di arrabbiarvi, oppure di farvi prendere dall’ira perché qualcuno vi ha fatto (e magari continua a farvi) qualcosa di male che vi fa perdere le staffe? Ebbene, se questo vi è successo, potete dichiararvi individui normali.
Il mandare a quel paese qualcuno, è stato definito, l’analgesico naturale per eccellenza. Questo tipo di reazione, come spiegavamo, può avvenire nei confronti di qualcuno in particolare, che ci ha fatto qualcosa che ha corrotto il nostro equilibrio naturale, ma può anche essere una sorta di sfogo, nel momento in cui sbattiamo ad una porta, oppure mentre ci siamo fatti qualche taglietto perché distratti a pensare ad altro mentre maneggiavamo un coltello.
L’esperimento fatto negli Stati Uniti d’America da un team di esperti, ha messo a dura prova la pazienza di alcuni giovani tester. Un gruppo di studenti, ha infatti messo le mani in un secchio pieno di ghiaccio e mentre i più composti sono stati malissimo, si è notato che gli studenti meno “gentili”, che hanno imprecato in tutte le lingue conosciute, hanno avuto un passaggio del dolore più immediato rispetto agli altri. Di conseguenza, le imprecazioni, visibilmente, fanno bene e calmano prima il dolore. La psicologia, nel dettaglio, spiega con una metafora, che un lottatore vincente, quando prende le botte, non scappa, ma diventa più aggressivo e durante la foga, riesce a perdere la sensazione di dolore. Questo aumento di frequenza cardiaca, fa aumentare di gran lunga il livello di sopportazione del dolore e questo porta ad un visibile aumento della resistenza.