Un impegno, una convinzione, una promessa ed anche una paura. Oggi parliamo ancora d’amore e nello specifico delle parole che sono definite per eccellenza dichiarazione d’amore. Due le realtà, il bacio e le parole “ti amo”… “Un bacio è un apostrofo rosa tra le parole t’amo”, questo è come lo definiva Cyrano de Bergerac.
Oggi invece le cose sono un po’ cambiate dai tempi del Cyrano, ed infatti, sembra che ci sia sempre un maggior timore da parte di uno dei partner di pronunciare le fatidiche parole “ti amo”, questo perché a ben pensarci, è una frase così piccola ma che porta con se un impegno da rispettare talmente grande che non tutti riescono a capirlo.
Contrariamente a quanto si pensi nell’immaginario collettivo, la difficoltà nel pronunciare il “ti amo”, non è diffusissima in quelle love story nate a base di passione, oppure a base di coccole, bensì, nasce in quelle coppie in cui uno dei partner è molto insicuro.
L’archetipo linguistico del “ti amo”, infatti, anche a livello psicologico, secondo quanto spiega il dottor Jacopo Valli, psicoterapeuta a orientamento analitico a Milano e a Cernobbio (Como), è anche una sorta di passaggio mentale dell’impegno provato nei confronti dell’altra persona, verso la quale si comincia a sentire una sorta di legame che in qualsiasi modo si protrarrà per sempre a livello inconscio.
L’amore, quindi, seppur non rimarrà eterno, farà si che quel “ti amo” pronunciato, fluttuerà dentro il proprio animo per il resto dei propri giorni. Di conseguenza, l’individuo che ha di per se una insicurezza di fondo è già più portato a star male di suo, non considerando nemmeno il fatto che la storia potrebbe finire. Quindi già nella migliore delle ipotesi ponderate, la sua paura nel dire “ti amo”, lo fermerà perché il pensiero andrà già troppo oltre…verso la fine.