Il matrimonio di William e Kate sta animando la curiosità e i pettegolezzi di tutto il mondo. Se pensiamo che tutti gli sposi si sentono emozionati, nervosi e stressati prima della cerimonia, non è difficile dedurre che avere gli occhi dell’opinione pubblica e della stampa mondiale puntati addosso certo renda ancora più difficile alla coppia reale convolare a nozze con serenità e tranquillità.
Kate ha un incubo ricorrente che è trapelato, come tutto del resto in questi giorni, sulle pagine dei giornali di mezzo mondo: arrivare nuda all’altare. Ma cosa angoscia il subconscio della Middleton in queste ore di ferventi preparativi?
Ce lo spiega Massimo Di Giannantonio, psichiatra dell’Università di Chieti.
L’abito da sposa rappresenterebbe una sorta di armatura, uno scudo contro l’invidia. Sognare di esserne spogliata è segno della paura di rimanere indifesa, oltre che di sentirsi inadeguata al nuovo importante ruolo nella famiglia reale.
Un sogno che si realizza, quello di sposare il principe azzurro, e che spaventa proprio nella sua fase finale, quando si concretizza:
Per ogni commoner il matrimonio rappresenta un momento di grandi cambiamenti, di grandi tensioni e ansie, perché pronunciando il fatidico sì vengono modificate una serie di strutture portanti della vita. Per cominciare si cambia stato sociale, ma soprattutto viene sancito un impegno affettivo. Si pongono le premesse per un impegno relazionale a lungo termine, anzi eterno nell’ipotesi più rosea, e per un potenziale impegno genitoriale. Nuovi doveri che mutano radicalmente la sfera delle libertà personali. Infilarsi la fede al dito, insomma, è un’impresa emotiva dura per chiunque.
La Middleton, inoltre, deve farsi accettare da una società aristocratica e le sue origini umili la preoccupano. Anche l’etichetta è fonte di ansia e stress.
Il fatto di poter essere oggetto di critiche, commenti malevoli o dita puntate, sono tutti fattori che possono incidere sull’autostima e compromettere la performance matrimoniale, il che finisce per generare in Kate una quota di ansietà così massiccia da produrle l’incubo.
Incubo che non rappresenta però un segno di debolezza, tutt’altro dimostrerebbe che la giovane donna ha una buona capacità di coping, ovvero riesce a gestire positivamente lo stress, conosce i suoi limiti e non ostenta una sicurezza finta.
[Fonte: Adnkronos]